“Il Rinascimento oltre l'immagine”
Una preziosa mostra alla Mole di Ancona

“Il Rinascimento oltre l'immagine” Una preziosa mostra alla Mole di Ancona
di ​​Lucilla Niccolini
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Venerdì 3 Luglio 2015, 21:11 - Ultimo aggiornamento: 21:24
ANCONA - Ad Ancona la mostra "Il Rinascimento oltre l'immagine”. Prendiamo il titolo di questa mostra, che si inaugura sabato 4 luglio alla Mole/Museo Tattile Omero, come un augurio per Ancona: “Il Rinascimento oltre l'immagine”. D'altra parte, nell'annunciare l'evento espositivo ieri alla stampa, l'assessore alla Cultura Paolo Marasca lanciava questa collezione di opere preziose dal XII al XVII secolo – dipinti, bassorilievi e statue di legno, marmo, bronzo e terracotta – come un assist alla prossima apertura alla Mole di un'esposizione permanente di arte contemporanea. Ecco l'annuncio di un progetto che potrebbe costituire un nuovo appeal per la Mole Vanvitelliana. Si profila già di lontano il rinascimento della città?



Ma intanto accendiamo i riflettori su questa mostra che da oggi alle 19 e fino al 4 ottobre sarà una delle attrattive di pregio del Lazzaretto, nel campo delle arti visive... ci correggiamo: visive e tattili, dal momento che il Museo Omero come si sa autorizza tutto il pubblico a toccare le opere esposte. “C'è una parte del mondo che non vede l'arte. E io mi sento molto onorato che ora le opere della mia collezione possano qui essere apprezzate anche con le mani”. L'orgoglio e la gratitudine sono del professor Luigi Bellini, fiorentino, titolare di una sterminata raccolta di opere d'arte, tra cui ha scelto venticinque piccoli capolavori a disposizione del Museo Tattile Omero per la mostra. “Ho sposato una marchigiana, innamorandomi anche di questa terra, in cui ho trovato grandi amici, semplici ma veri. O, come Aldo Grassini, delicati e tenaci”.



Il presidente del Museo Omero ha rievocato ieri la storia di questa mostra: “Al tempo della esposizione Antiquari ad Ancona, strinsi con Luigi Bellini un'amicizia che si è rinnovata nel tempo e che ha portato ora a questo progetto espositivo”, anche grazie alla collaborazione fattiva di Gabriella Scoponi, trait d'union marchigiana col Museo Bellini.



Nelle sale del Museo Omero, le opere sono collocate con gusto e raffinata scelta dell'illuminazione. Sono benedetti dalla grazia ineffabile di un San Giovannino di Giovanni della Robbia, che è anche logo della mostra, una Madonna in trono in terracotta attribuita a Donatello, una Testa di Cristo del Verrocchio, un busto di Oratore del Rustici, una pregevole statuetta di legno del XII secolo; e poi una Dovizia di Giovanni della Robbia, il ritratto di Nobildonna di Luca della Robbia, con due bronzetti del Giambologna e molte altre opere da toccare: figure di donne, come la bellissima Annunciata quattrocentesca, e di bambini. Ogni stanza del percorso, accompagnato da musica del Rinascimento, si caratterizza per un profumo, per un'atmosfera particolare.
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