Le telefonate di Francesco
Quando il Papa entra in casa

Le telefonate di Francesco Quando il Papa entra in casa
di Anna Maria Danese
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Mercoledì 5 Marzo 2014, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 19:17
PESARO - La prima volta stata il 7 agosto scorso, poi il 25 dello stesso mese, e ancora il 2 novembre, il 23 dicembre e l'ultima qualche giorno fa, il 2 marzo. Sono le "chiamatine" che Papa Francesco fa a Rosalba Ferri, 77 anni, la mamma di Andrea, un imprenditore di Pesaro ucciso a 51 anni da un suo dipendente che voleva rapinarlo della chiave di una cassaforte: 7 colpi di pistola e una vita spezzata. Ma da quando l'altro figlio dell'anziana, Michele, ha preso carta e penna per scrivere al Papa, lasciandogli il suo numero di cellulare, la tragedia di questa famiglia ha toni meno cupi. Perchè, dice Michele, il papa "è la nostra luce e ci dà sollievo. È una persona fantastica".



"La prima volta - racconta - ha chiamato me sul cellulare, poi ha chiesto il numero della mamma: gliel'ho dettato e sentivo che lo scriveva. Telefona in prossimità delle varie festività. Ci aspettavamo una telefonata per Pasqua, e invece ci ha spiazzato e ha chiamato domenica scorsa".



"Parlare con lui è come parlare con il parroco", aggiunge, un complimento per un papa che non si stanca di ripetere di sentirsi prima di tutto un prete. "Una persona straordinaria, un Papa così non l'abbiamo mai avuto", si emoziona Rosalba, che ogni volta, quando Francesco "entra" con la voce nella sua casa, piange. "Ma alla fine piange tutti i giorni, Andrea gli manca tanto. Però, dopo che si è confidata con il pontefice si sente più serena", rivela Michele.



Ma cosa si dicono una madre ancora piegata dal dolore e un papa? "Parlano di cose quotidiane, lei gli elenca i suoi acciacchi, per esempio, del dolore alle gambe, e io la rimprovero: 'ma cosa gli vai a raccontare?'. Il 25 agosto, che era il giorno dopo il compleanno della mamma, lui le ha fatto gli auguri e le ha detto: 'anche io sono nato nel 1936, ma compio gli anni il 17 dicembre'". Poi Rosalba parla delle sue penose visite al cimitero e chiede a Bergoglio: "Preghi per noi". "E voi per me", la risposta di Francesco. Insomma, conversazioni fra amici, di 5-10 minuti alla volta, "e anch'io divento un'altra persona quando lo sento, perchè in certi giorni mi sento davvero giù", confessa Michele.



E proprio ieri la procura di Pesaro ha chiuso le indagini su questo crudele omicidio, del quale sono accusati Donald Sabanov, 26 anni, macedone, dipendente di Ferri, considerato l'autore materiale del delitto, e Karim Bary, 24 anni, marocchino. "Ho incontrato Sabanov all'incidente probatorio. - si sfoga Michele - L'ho sfiorato ma lui non mi ha neanche guardato. Gli ho chiesto: 'Donald, perchè ci hai fatto questo?'. Non mi ha degnato di uno sguardo. E pensare che lui era come un figlio per Andrea".



Con Papa Bergoglio si è mai parlato di perdono? "No, non ne abbiamo mai parlato. Forse lo faremo quando ci riceverà in udienza".
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