"Se il primo dicembre verrà firmato il decreto che fissa a maggio, e non a marzo, la data delle elezioni - spiega - il Pd avrà due mesi di tempo in più per raggiungere i propri obiettivi: costruire il programma, la coalizione e il candidato. Due mesi che intende utilizzare", ma partendo dai punti fermi già fissati. E cioè dalla chiusura all'ipotesi di un terzo mandato per Spacca e di un'interlocuzione con Marche 2020. "Noi - conclude Comi - andiamo avanti per la nostra strada, senza nessun cambio di rotta".
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