Esplode il silos, grave un pompiere
Lo choc dei colleghi

Esplode il silos, grave un pompiere Lo choc dei colleghi
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Mercoledì 18 Giugno 2014, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 12:05
RECANATI - Un grosso silos pieno di truciolati di legno che esplode come una bomba e scaraventa a terra, da tre metri di altezza, Roberto Torregiani, 45 anni, vigile del fuoco con una lunga carriera alle spalle, ora ricoverato in prognosi riservata per una forte sofferenza cerebrale e sospette lesioni vertebrali. Altri tre pompieri restano ustionati (lesioni di secondo grado) dalle fiamme,uno si ritrova una scheggia in un occhio. Dopo le cure, tutti tranne uno vengono dimessi
dai tre ospedali di Ancona, Macerata e Civitanova Marche dove erano stati portati. Èstato «un incidente come da molti anni non si verificava», racconta uno dei colleghi,l'incendio e la deflagrazione che stamani alle 9:30 hanno travolto cinque pompieri,
«tutti esperti», del Comando provinciale di Macerata. Dopo la prima chiamata, alle 7, erano accorsi alla Gfl di Squartabue di Recanati,un'azienda che produce ante e componenti in pvc per l'industria mobiliera. Roberto Torregiani, Giovanni Gironella, Henry Medei, Gianluca Domizi e Fabio Scocco indossano
tute e caschi di protezione, e seguono le procedure standard in casi come questo. Una telecamerina termica viene infilata all'interno del silos «per verificare l'intensità del calore», spiegherà il comandante provinciale dei Vvf di Macerata, l'ing.Dino Poggiali, ma non rileva particolari pericoli. «Ma invece evidentemente all'interno c'era una sacca di polverino di legno caldo, che a contatto con una sorgente di innesco ha scatenato l'esplosione».
Torregiani sta su una piattaforma di cemento a ridosso del silos. Un attimo, e l'uomo,che vive a Montelupone, non è sposato, e ha salutato da pochi giorni i genitori partiti per le vacanze, precipita a terra per l'onda l'urto. Il casco si spacca,l'autoprotettore della schiena non basta a evitargli gravi fratture. Il pompiere va in arresto cardiaco, i soccorritori riescono a rianimarlo e un'eliambulanza lo trasporta nell'ospedale di Ancona. È ricoverato in rianimazione, intubato e sedato, in condizioni critiche. I genitori sono rientrati dalla Corsica con un aereo speciale dei pompieri, il Capo dipartimento nazionale Alberto Di Pace è venuto a portare «la solidarietà del ministro Alfano».

Fuori dalla porta una decina di colleghi: «i pompieri sono una grande famiglia» dice Poggiali, che è andato a trovare anche Medei, trattenuto nel nosocomio di Macerata per ustioni alle gambe.
Sarà un'inchiesta della procura di Macerata, che ha disposto il sequestro del silos,ad accertare eventuali responsabilità nell'incidente. «Noi abbiamo seguito tutti i protocolli del caso» commenta il comandante provinciale. E mentre da più parti arrivano attestati di solidarietà al Corpo dei vigili del fuoco non mancano le polemiche. Il sindacato autonomo Conapo argomenta che ai pompieri «le belle parole non bastano più:rischiamo la vita ogni giorno, ma percepiamo 300 euro al mese in meno di un appartenente alle forze di polizia». E la Consulta per la sicurezza chiede al premier
Renzi e al Governo «provvedimenti normativi che compensino il rischio del servizio e le limitazioni dei diritti che il nostro personale ha rispetto al resto del pubblico impiego».

"Da molti anni non si verificava un incidente così grave, e con ben cinque colleghi coinvolti, tutti molto esperti. Non certo personale alle prime armi. Abbiamo cercato di avvertire subito i familiari, senza allarmarli..".Nella caserma del Comando dei Vigili del fuoco di Macerata i compagni di Roberto Torregiani e degli altri quattro pompieri feriti nello scoppio del silos della Gfl di Recanati continuano a fare il loro lavoro: la preoccupazione per le condizioni di Torregiani, lo sconcerto per un infortunio sul lavoro che avrebbe potuto avere conseguente anche peggiori sono palpabili, ma l'attività deve andare avanti, come ogni giorno, h24, in soccorso della popolazione che chiama per interventi di ogni genere, grandi e piccoli.

«Erano trascorsi pochi momenti dalla notizia dello scoppio - dice un altro pompiere -, che al centralino è arrivata una chiamata dal ministero dell'Interno, chiedevano notizie più dettagliate. Il comandante, l'ingegner Dino Poggiali, era già sul posto per controllare di persona la situazione. Ha mandato altri nostri colleghi ad Ancona, in ospedale, per essere informato costantemente sulle condizioni di

Roberto».
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