Mille euro per aprire un'attività in centro
Ma per ora solo in tre hanno detto sì

Mille euro per aprire un'attività in centro Ma per ora solo in tre hanno detto sì
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Venerdì 27 Febbraio 2015, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 12:48
MONTEGRANARO - Resta deluso chi si aspettava l'assalto all'ufficio Commercio per l'apertura di attività nel centro storico. Di questi tempi... Solo tre finora le domande giunte negli uffici di piazza Mazzini e mancano solo 24 ore o giù di lì prima della scadenza, fissata per domani mattina all'orario di chiusura degli uffici. Ma nemmeno è poco. Mille euro per un impegno di vita forse non è nemmeno una proposta, ma è quella che è stata fatta e su questa occorreva ragionare.

Si trattava di contributi una tantum da mille euro per attività costituite ex novo o che si trasferiranno da altri luoghi all'interno delle mura cittadine, da cinquecento euro per attività al di fuori del centro storico ma comunque nel tessuto urbano veregrense (via Di Battista, largo Conti, via Marconi, via Sant'Ugo, via Trieste, via Veneto, viale Cavallotti, viale Gramsci, via San Serafino). Pochi ma chiari i vincoli: possono presentare domanda imprese del mondo del commercio, del piccolo artigianato e della ristorazione e qualora dovessero chiudere o trasferirsi entro tre anni il contributo verrebbe revocato. Nel caso di richieste superiori alla cifra stanziata dal Comune, si sarebbe dovuto procedere con un metodo antico come il mondo: ordine cronologico, con precedenza a chi ha presentato prima la domanda. Ma il rischio, a quanto sembra, non dovrebbe esserci, salvo improvvise ondate dell'ultima ora.

Cinquemila euro la cifra stanziata dall'amministrazione, che, nonostante il risultato non certo esaltante di questa prima tranche, pare orientata a riproporre il bando con l'intenzione di prolungarne l'apertura fino alla fine dell'anno. Come a Fermo negli anni passati e a Sant'Elpidio a Mare più di recente, quindi, la strada dei piccoli contributi come pungolo ad investire nel centro storico non sembra sia la migliore da perseguire. Almeno stando a questi risultati.

Questo bando dovrebbe rappresentare il versante "commerciale" dell'idea di ripopolazione del centro storico firmata dall'assessore Giacomo Beverati che va in parallelo con la proposta per l'edilizia private delle cosiddette "case a un euro". Su quel versante, manca ancora il bando per mettere in piedi un'operazione con la quale il Comune fa da intermediario tra proprietari di edifici fatiscenti desiderosi di vendere e potenziali acquirenti, sulla scorta degli esempi di diversi altri centri lungo la penisola.

Il problema è che per rendere appetibile un locale o un'abitazione, deve essere appetibile il centro storico in sé. E qui si innestano i discorsi sul decoro urbano, la pulizia, la promozione del commercio. Tutti aspetti sui quali l'amministrazione ha iniziato a lavorare da qualche mese e che devono per forza di cose andare avanti di pari passo. Se cade un pilone, crolla tutto il palazzo.
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