Casa, vademecum
​per chi acquista o vende

Casa, vademecum ​per chi acquista o vende
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Giovedì 14 Agosto 2014, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 19:31
ROMA - La compravendita di una casa non mai una passeggiata: tra ricerche, contrattazioni sul prezzo, rogito e, magari, richieste di finanziamenti, si rischia di incappare in qualche errore. Per questo l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato un vademecumcon istruzioni, aliquote e qualche consiglio. Innanzitutto, è necessario attuare uno screening precauzionale dell'immobile effettuando un'ispezione ipotecaria che permetterà di verificare il legittimo proprietario e la presenza o meno di ipoteche o pendenze, anche giudiziarie. Il secondo step è la stipula del contratto preliminare, il cosiddetto compromesso che precede il rogito e che va registrato entro venti giorni dalla sua sottoscrizione, con annesso pagamento dell'imposta di registro (200 euro), e dell'imposta di bollo. Nel caso poi al “preliminare” si abbini anche un pagamento anticipato, allora scatta l'imposta proporzionale di registro sia sulla caparra (0,5%), sia sull'acconto (3%). Queste imposte saranno ovviamente abbonate da quelle pagate per la registrazione della compravendita. Attenzione: una volta sottoscritto il preliminare, qualora il venditore cedesse l'immobile ad altre persone, o iscrivesse ipoteche, il compratore potrà chiedere al giudice il risarcimento dei danni. A questo punto bisogna sapere quali e quante imposte versare. Se il venditore è un privato o un'impresa esente da IVA, si pagano le seguenti imposte: di registro (9%), ipotecaria (50 euro) e catastale (50 euro). Se il venditore è un'impresa soggetta a IVA, l'aliquota è del 10%, cui s'aggiungono le imposte di registro (200 euro), ipotecaria (200 euro) e catastale (200 euro). Ricordarsi sempre dell'agevolazione “prima casa”, a meno che non si tratti di abitazioni signorili, ville, castelli e palazzi di eminente pregio artistico e storico (rispettivamente di categoria A1, A8 e A9, mentre per le vendite soggette a IVA l'abitazione deve essere “non di lusso”). Tale agevolazione permetterà di snellire il peso del fisco anche se bisogna tenere presente che la sua entità varia a seconda della tipologia del venditore, privato o impresa, e nel caso di quest'ultima, qualora sia o non sia esente da IVA. A rogito avvenuto dovrà effettuare una serie di adempimenti attraverso il notaio. Ogni atto immobiliare, infatti, va registrato, trascritto nei Registri Immobiliari e volturato nella banca dati catastale. Da tenere a mente che i compensi corrisposti al mediatore, ossia all'agenzia immobiliare, si possono detrarre nella misura del 19% con un tetto massimo di 1000 euro. Inoltre, in caso il compratore abbia stipulato un mutuo ipotecario per acquistare l'abitazione principale è possibile detrarre dall'Irpef il 19% degli interessi passivi, degli oneri accessori e delle quote di rivalutazione pagati all'istituto di credito. In questo caso, il tetto massimo è di 4000 euro l'anno.(Teleborsa)
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