Sms dalla crisi: Brunetta soccorre
Berlusconi sconfitto dal sonno

Berlusconi assopito, Brunetta interviene (Giglia-Schiavella / Ansa)
Berlusconi assopito, Brunetta interviene (Giglia-Schiavella / Ansa)
di Mario Ajello
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Lunedì 13 Dicembre 2010, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 00:02
ROMA (13 dicembre) - Notare chi sta seduto affianco al premier in Senato. Da una parte c' Bossi, che Berlusconi accarezza due volte, pur di tenerselo buono (do you remember Ribaltone?); dall'altra c' Angelino Alfano: l'unico che Silvio contempla come possibile successore. Ma tanto - parola di premier - «Morirò a 120 anni».



Bossi ha già la mano sulla spina da staccare. Per fargliela togliere basteranno le due carezze che stamane gli ha fatto Silvio?



L'invincibile (?) Silvio per ora è stato sconfitto dal sonno. Morfeo se l'è abbracciato, si sono addormentati insieme al Senato e neppure Brunetta («Presidente, svegliati!») è riuscito a interrompere l'idillio fra i due. Un tornello anti-sonno non è stato ancora inventato.



Pranzo chiarificatore tra Fini e le sue colombe. Che non vogliono finire come i tacchini a Natale.



Alla buvette del Senato Bossi mastica qualcosa dicendo: «Ora vinciamo, ma poi si vota o si muore».



Prima Pannella ha mangiato da solo al ristorante Santa Cristina, a due passi dal Quirinale. Poi lo ha raggiunto, a caccia di voti radicali, La Russa, che offre vino a Pannella. Qualche bicchiere in più e arrivano i voti radicali? Marco non è una ragazzina conquistabile così facilmente, anche se ha la coda di cavallo da liceale.



Moffa è stato recuperato da Fini: per ora. Ma tra un po'?



Alle 15 il Fli veniva dato per morto. Poi è resuscitato. Appena s'è saputo che Moffa e Siliquini non tradiscono.



La berluscona Bergamini cerca di convincere il finiano Consolo. Mezz'ora di chiacchiere. Per adesso infruttuose.



Alle 17 il pallottoliere dice: passa la sfiducia per un voto, 314 a 313.



Contropallottoliere del Pdl: a 314 ci siamo noi e non loro. La partita si risolve all'ultimo minuto.



Bossi non crede al pallottoliere di nessuno. Ma al suo naso che dice: anche se il governo ora la sfanga, tra due mesi si vota.



Arrivano le br! La sinistra, grida il senatore Pdl Gramazio, proteggeva le br. Ovvero: ecco con chi oggi s'accompagna il compagno Fini.



Non bella la cravatta sfoggiata oggi da Silvio. Ma lui assicura: Fini ha le cravatte più brutte che abbia mai visto.



Tre ragazzi davanti a Montecitorio indossano una felpa anti-finiana: “io non tradisco”.



Mimmo Scilipoti superstar. Tutti lo cercano, tutti lo vogliono alla Camera. Allora che fai? Come voti? Tradito Di Pietro? Lui, che solitamente è piccolo, tondetto, pelatino e somigliante a Danny De Vito, ora si sente Robert De Niro.



Non c'è nessun dipietrista, o quasi, che in queste ore in Transatlantico non stia dando a Di Pietro la colpa di avere imbarcato i traditori Razzi e Scilipoti. Ma appena passa Tonino gli si inginocchiano davanti ai piedi.



Il patto delle puerpere: tre pdl, anche maschi, si assentino per compensare le eventuali assenze delle tre incinte anti-Silvio. Patto rifiutato.



Bersani fa il poeta passeggiando in Transatlantico: girano i bagliori del tramonto. Qualcuno si chiede però: del Berluska o della sinistra?



In aula Veltroni attacca Berlusconi e lui non gli concede neppure uno sguardo. Lei ha governato tanti anni, quasi quanto Mussolini. Silvio ride. Contento del paragone?



Parla in aula l'ex Udc, ora super e iperberlusconizzato Saverio Romano e Silvio gongola. Lo farà ministro?



Parla la colomba finiana Menia. SIlvio lo guarda con occhi dolci. E' pur sempre un casanova. Ma Menia respinge le occhiate seduttive. Parla malissimo di Silvio e lui s'arrabbia come un amante respinto.



Gridano i finiani: Berlusconi come Stalin.



Scilipoti, il transfuga ex Idv, non sa dove sedersi in aula. Nessuno lo vuole vicino. E lui: mica sono un appestato.



Tremonti accanto a Berlusconi: una sfinge.



Scilipoti e Calearo siedono insieme: questo, dicono, è il reparto appestati.



Mutuo o non mutuo? Non è un peccato pagare il mutuo a chi viene con noi, dice il berluscone Stracquadanio. Dal trasformismo al mutuismo.



Scilipoti da solo al bar. Beve acqua. Distrutto: nessuno mi vuole.



Il pdl Mario Pepe: c'è troppa tensione, domani arrivano gli studenti ad assediarci, gogna per tutti, chiedo la seduta segreta prevista dall'articolo 64 della Costituzione per allentare il clima d'odio.



Grazie per gli applausi, dice Silvio in aula. Avendo io un'età catacombale, come dice Casini, potrei sentirmi male per l'emozione.



Vattene in Kazakistan, grida Furio Colombo del Pd a Berlusconi.



Grido della Bindi a Berlusconi in aula: lascivooo.



Arriva alla Camera anche Valentino Valentini, l'esperto di Berlusconi per gli affari energetici in Russia, e gli amici lo sfottono: Putin dove l'hai lasciato?


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