Don Vinicio sulla centrale: «La valle non si tocca». In oltre 300 all’assemblea organizzata a San Marco

Don Vinicio sulla centrale: «La valle non si tocca». In oltre 300 all’assemblea organizzata a San Marco
Don Vinicio sulla centrale: «La valle non si tocca». In oltre 300 all’assemblea organizzata a San Marco
di Domenico Ciarrocchi
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Domenica 19 Maggio 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 11:13

FERMO Oltre 300 persone all’assemblea organizzata dal Comitato No Centrale Biometano San Marco al centro sociale San Marco. Oltre ai residenti anche operatori economici, imprenditori, sigle sindacali, associazioni e comitati di quartiere di 5 Comuni (Fermo, Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Monte Urano e Porto San Giorgio). In campo per la battaglia anche tutte le forze politiche, tanto da aver portato i consiglieri regionali Andrea Putzu e Marco Marinangeli a presentare una mozione al presidente dell’Assemblea Legislativa, mentre sarà Fabrizio Cesetti del Pd a presentare, martedì, un’interrogazione.

Il bilancio

«Abbiamo mostrato - rimarcano dal Comitato - lo stato della documentazione agli atti che ci è stata trasmessa dal Comune ed evidenziato tutte le contraddizioni e le profonde lacune di un progetto da 20mila mq assentito con una semplice Scia in procedura abilitativa semplificata, mentre necessitava dell’iter dell’autorizzazione unica.

Il nostro sospetto è che il progetto non sia la “lettera trafugata” del Fermano, lì sotto gli occhi di tutti ma senza che nessuno in via Mazzini se ne fosse accorto». Per questo il Comitato torna alla carica per sapere chi si è occupato della pratica e chi è il responsabile del procedimento. «Come mai non ci è stato consegnato il parere o la relazione con cui è stata data la conformità urbanistica ed edilizia? In base a quali criteri è stata verificata? E poi quale ufficio ha l’autorizzata? L’impianto avrebbe, almeno dagli elaborati di progetto, potenzialità ben più grandi rispetto a quelle dichiarate, tanto da meritare un metanodotto dedicato di Snam, normalmente non interessata a micro-impianti aziendali». «Comprendo le vostre preoccupazioni - ha rimarcato il sindaco Paolo Calcinaro durante l’incontro -. Mi fido degli uffici comunali e dei tecnici quindi se cercate un responsabile sono io, però dobbiamo cercare di non diffondere il terrore. E’ vero che il procedimento non consente grandi operazioni dell’amministrazione, ma dobbiamo sviscerare insieme tutti i dubbi e le incongruità del progetto».

Al vertice anche don Vinicio Albanesi, abate parroco di San Marco che, dopo aver chiarito che «questa valle non si tocca», con Zoè Monterubbiano del Comitato ha anche invitato la politica a lavorare da subito per una visione comune finalizzata ad uno sviluppo coerente e sostenibile per questo territorio. D’accordo anche i sindaci dei Comuni limitrofi Massimiliano Ciarpella e Alessio Pignotti, i consiglieri comunali Sandro Vallasciani e Renzo Interlenghi, il presidente dell’associazione B&B Devis Alesi, che ha ribadito gli ingenti investimenti di tanti privati e di player nazionali su questa parte del Fermano. Idem Legambiente con il presidente Federico Spagnoli, il quale ha sottolineato come laddove «la politica non è in grado di definire una programmazione, si creano delle zone d’ombra in cui tutto è permesso». «È evidente - la chiosa di Paolo Nicolai del Pd - che la politica ha latitato e scelte delicate come quelle di approvare un biodigestore non sono state condivise e gestite dall'amministrazione».

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