SANTA MARIA NUOVA Il furto si era consumato in piena pandemia, nel novembre 2020, quando le scuole alternavano sprazzi di aperture a lunghe chiusure a causa dell’alto numero dei contagi da Covid 19. I ladri si erano portati a casa 14 pc nuovi di zecca: acquistati con i fondi del Pon, erano destinati alla didattica a distanza e alle famiglie meno abbienti per far studiare i ragazzi da casa. A tre anni e mezzo dai fatti, sono finiti a processo due ragazzi su cui i carabinieri avevano stretto il cerchio, identificandoli come gli autori del blitz avvenuto all’istituto comprensivo De Amicis di Santa Maria Nuova.
L’accusa
Davanti al giudice Pietro Renna, il procedimento per furto aggravato si è aperto nel confronti di un 31enne e di un 27enne, entrambi residenti nel paese della Vallesina e originari del Nord Africa.
Il fondo cassa
I ladruncoli, stando all’accusa, si erano portati via anche 53 euro, trovati all’interno dell’asilo: la somma rappresentava il fondo cassa che i docenti avevano accumulato per comprare il caffè. Stando a quanto ricostruito all’epoca dei fatti, per entrare nell’edificio, i ladri avevano forzato una porta antipanico, poi una volta all’interno avevano divelto alcuni armadietti, addirittura uno blindato erano stato segato con un frullino elettrico. Dentro, c’erano i 14 computer. Ad accorgersi del furto, erano stati la mattina dopo gli insegnanti e il personale Ata. Sul posto, erano accorsi i carabinieri della Compagnia di Jesi. Dura la risposta del sindaco Alfredo Cesarini: l’emissione di un’ordinanza con cui imponeva il divieto di ritrovo nelle vicinanze di tutte le scuole (giardini e aree adiacenti) dalle 17 alle 22.