Loreto, la casa (due piani e garage) comprata e ristrutturata coi soldi dello spaccio di cocaina: scatta la confisca

Loreto, la casa (due piani e garage) comprata e ristrutturata coi soldi dello spaccio di cocaina: scatta la confisca
Loreto, la casa (due piani e garage) comprata e ristrutturata coi soldi dello spaccio di cocaina: scatta la confisca
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Lunedì 13 Maggio 2024, 16:22

LORETO - Dopo la condanna per spaccio di cocaina arriva la conifisca della casa, secondo l'accusa acquistata e confiscata proprio con i proventi dell'attività criminosa. Si tratta di un casa di due piani, con garage, il cui valore stimato è di 210mila euro.

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Sono stati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Osimo ad eseguire il decreto di confisca, emesso il 12 febbraio scorso dal Tribunale di Ancona - Sezione penale Ufficio misure di prevenzione, proposto dalla Procura su segnalazione del Norm. Il provvedimento ha colpito un operaio 44enne di Loreto, condannato in via definitiva per spaccio di cocaina.

L'abitazione, cinque vani al piano terra e al primo piano, accessori e garage, formalmente intestato alla moglie dell'uomo, è già sotto sequestro giudiziario dal giugno 2023. L'uomo, di origine straniera, già gravato da precedenti specifici, è stato indagato dai carabinieri per spaccio di sostanze stupefacenti e, al termine degli accertamenti, anche arrestato nel febbraio 2020 sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare. Per tale procedimento, il 44enne è stato condannato in via definitiva a 4 anni e 4 mesi di reclusione e al pagamento di 20mila euro di multa poiché ritenuto responsabile di reiterati episodi di spaccio di cocaina provincia di Ancona tra il marzo del 2017 e l'ottobre del 2019. Nell'ambito dell'indagine, l'Autorità giudiziaria ha accolto la proposta di confisca dell'immobile, sul presupposto della pericolosità sociale dell'uomo: il bene era stato acquistato dalla donna nel gennaio 2020, per 80mila euro, ed era stato oggetto consistenti interventi di manutenzione straordinaria e di climatizzazione che ne hanno fatto incrementare considerevolmente il valore. Il valore dell'immobile, secondo l'accusa, aveva già un costo d'acquisto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dall'uomo e dunque è considerato reimpiego dei frutti dell'attività criminosa. 

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