ROMA Circoletto rosso sulla data di sabato 17 maggio. Il Giro d’Italia 2025 fa tappa a Castelraimondo e ci sarà da divertirsi in una frazione che si prospetta movimentata come sempre sanno essere i tracciati marchigiani. La lunga attesa per l’ufficializzazione del percorso dell’edizione numero 108 della Corsa rosa è finita e la tappa da tenere a mente è l’ottava con partenza da Giulianova e arrivo nella cittadina del Maceratese. Ma in mezzo ci saranno 193 km e ben 3700 metri di dislivello da godersi, compresa la scalata a Sassotetto, quella a Montelago e i muri nel finale. Una corsa che verrà trasmessa in diretta in oltre 200 Paesi con un audience di 700 milioni di telespettatori.
I dati
Con un totale di 3.413 km e 52.500 metri di dislivello, che rappresentano il 20% in più dell’edizione del 2024, sarà un Giro durissimo. Da non trascurare i 38 km di sterrato, 30 di strade bianche nel finale della tappa di Siena e otto sul Colle delle Finestre che sarà anche la Cima Coppi del Giro con i suoi 2.178 metri. Tra i partecipanti già confermati al via da Durazzo il prossimo 9 maggio, chiusura a Roma l’1 giugno, ci sono quattro degli ultimi sei vincitori del Trofeo senza fine. Ovvero Primoz Roglic (2023) e Jai Hindley (2022) oggi compagni in Red Bull-Bora-Hansgrohe, Egan Bernal (2021) della Ineos e addirittura Richard Carapaz (2019) della EF Education-EasyPost. Per gli ultimi due si tratta di un ritorno che manca proprio dal rispettivo anno di trionfo. Ci sarà anche il vecchio Nairo Quintana che il Giro d’Italia lo vinse nel 2014. Certo l’attesa di tutti gli appassionati è rivolta al nuovo Cannibale sloveno Tadej Pogacar, ma per ora i programmi dello sloveno sembrano diversi. Discorso simile, ma mai dire mai, si può fare per il grande avversario di questi anni Jonas Vingegaard.
Niente Giro 2025 dunque per la miglior scoperta del 2024, il corridore che più aveva entusiasmato insieme al dominatore Pogacar e anche l’unico che aveva dato la sensazione di poter avere una gamba simile. I colori marchigiani potrebbero essere difesi dall’altro giovanissimo Gianmarco Garofoli, reduce da due stagioni difficili tra problemi di salute e ambientamento nella dimensione pro. Anche per il fidardese è appena iniziata la nuova avventura con i colori della Soudal-Quick Step e non è escluso che ci sia un posto per lui tra i nove che disputeranno la Corsa rosa. Altri italiani già confermati sono gli ottimi Giulio Ciccone, Antonio Tiberi, Filippo Zana e Alberto Bettiol che cercheranno posto in classifica.
In rosa
Ma visto che i sogni non hanno sesso e tantomeno gerarchie, si è tenuta contestualmente la presentazione dei Giro women che si correrà dal 6 al 13 luglio. Da Bergamo a Imola per 940 km 14mila metri di dislivello. Ma soprattutto due frazioni marchigiane. La sesta l’11 luglio da Bellaria-Igea Marina a Terre Roveresche (Orciano di Pesaro) per 177 km. Salite dunque tra cui Mondaino, Monteciccardo e Beato Sante. Passaggio da Cartoceto, Saltara e dallo strappo di Villa del Monte prima della salita finale attraverso Mondavio.
Il giorno seguente tappone di montagna da Fermignano a Monte Nerone per 157 km con passaggi ad Apecchio, Moria, Passo la Croce, Valico di Sitria e il Valico di Croce Avellana. Finale attraverso Frontone, Cagli e Secchiano. Tra le atlete al via occhio alla corridoniana Eleonora Ciabocco in forza ala squadra olandese Pic Nic-Postnl. Elisa Longo Borghini vincitrice lo scorso anno punta alla doppietta.