Roma, Perotti: «La maglia numero 10 mi piace, ma nella Roma è di Totti. Non la chiederei mai per rispetto»

Roma, Perotti: «La maglia numero 10 mi piace, ma nella Roma è di Totti. Non la chiederei mai per rispetto»
di Alessandro Angeloni
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Lunedì 10 Luglio 2017, 13:19 - Ultimo aggiornamento: 14:50

dal nostro inviato
PINZOLO Diego Perotti in conferenza stampa. Lui, il gol Champions, il futuro. Sempre con chiarezza. 

Differenze con Spalletti. «E' presto per fare un'analisi E trovare differenze. Fino a ora ho visto allenamenti intensi con Di Francesco, che chiede ritmo, velocità, di andare sempre avanti. Gli piace attaccare, con gli esterni sempre alti. Negli allenamenti, con lui e con Spalletti, noto la stessa intensità».

Monchi. «Lo conosco bene. A Siviglia ha fatto acquisti incredibili, ha preso sconosciuti che sono diventati importanti. Ho molta fiducia in lui, se gli danno tempo... Qui a Roma è diverso da Siviglia, ma se lo lasciamo lavorare costruirà una rosa completa e competitiva. La Roma ha bisogno di una squadra forte e completa, lui farà acquisti giusti».

Le cessioni dei big. «Ho visto i miei compagni commentare le cessioni sui social, ma si scherza, non vanno presi sul serio. Monchi è arrivato da poco e sta lavorando per allestire la squadra. Sono convinto che farà una squadra forte, anche se sono andati via calciatori importanti». 

Gol al Genoa. «Sono consapevole che il mio gol all'ultima giornata rappresenta molto per la società. E' stato un anno positivo, potevamo fare di più, vincere la Coppa Italia e arrivare in finale di Europa League. Purtroppo abbiamo rischiato di non arrivare nemmeno secondi»

La differenza con la Juve. «Abbiamo un po' accorciato la distanza nell'ultimo anno, ma credo che la differenza tra noi sia nelle partite con le piccole. A noi mancano i punti perse in quelle gare, che non riesci a vincere e finisci col pareggiarle e alla lunga sono punti che pesano».

Concorrenza con El Shaarawy. «Giochiamo nella stessa posizione, ma abbiamo un bel rapporto. Per lui e per me avere questa concorrenza è positiva, perché non ti puoi rilassare mai. e questo è positivo per noi e per la squadra».

La Seleccion. «E' cambiato l'allenatore e un po' di speranza mi era tornata, anche se Sampaoli mi ha detto che mi avrebbe convocato e poi non lo ha fatto. Un po' di speranza l'ho persa, non è più come qualche anno fa».

Perotti e Spalletti.
«All'inizio ho giocato sempre, poi ho subito il cambio di modulo da gennaio. Ma poi sono entrato come primo o secondo cambio. Fa piacere essere titolare o giocare di più, ma io devo pensare alla squadra e aiutare quando c'è bisogno. Mi farebbe piacere giocare titolare sempre. Ora c'è un nuovo allenatore e tutti dobbiamo dimostrare di essere titolari».

Rigorista. «Non sono io il rigorista, ho calciato il primo con l'Udinese perché ho chiesto a Strootman di poterlo calciare. Ci sono tanti calciatori in grado di fare bene dagli undici metri. Mi piace fare gol, fino adesso la palla è andata dentro».

Perotti e la 10. «Non mi chiamo Diego per Maradona, ma la 10 mi piace. Ammiro i calciatori che hanno giocato con quella maglia, la mia preferita. Ma nella Roma la 10 è di Totti e non so se qualcuno sarà in grado di indossarla. Sarebbe una mancanza di rispetto».

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