Stasera Juve-Fiorentina, si riparte dall'1-0. Allegri punta alla finale: «Abbiamo sempre stimoli»

Stasera Juve-Fiorentina, si riparte dall'1-0. Allegri punta alla finale: «Abbiamo sempre stimoli»
Stasera Juve-Fiorentina, si riparte dall'1-0. Allegri punta alla finale: «Abbiamo sempre stimoli»
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Mercoledì 20 Aprile 2022, 09:17

Timothy Ormezzano
La Juve vuole esorcizzare l'incubo di una stagione da «zero tituli», dopo dieci anni di raccolto abbondante. «Se vinci la Coppa Italia non conta niente dice Allegri -, ma se perdi hai fallito». È il gioco a perdere di chi è condannato a vincere. «Superare la semifinale contro la Fiorentina non farebbe comunque svoltare la nostra stagione», aggiunge il tecnico bianconero, chiamato a non perdere un altro confronto a distanza con Pirlo.
Oltre ad affrontare i viola, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia allo Stadium (ore 21, arbitra Doveri, diretta su Canale 5), Allegri deve fronteggiare critiche illustri, provenienti dalla Famiglia e dintorni: «Le parole di Lapo arrivano da dentro la Juve? Lapo è uno dei primi tifosi bianconeri, ha espresso il suo pensiero in maniera affettuosa». Del resto, prosegue Allegri, «alla Juve si è sempre sotto pressione, tocca conviverci». E ancora, a chi sostiene che il Conte Max sia meno affamato se non appagato: «A me piace parlare poco, a qualcun altro invece no. Le critiche stimolano, ma il calcio è imprevedibile e i bilanci si fanno a fine stagione».
Meglio non pensare che la strada per la finale di Coppa Italia sia in discesa, dopo lo 0-1 sul gong dell'andata al Franchi: «La Fiorentina è in un ottimo momento di forma avverte Allegri -. Abbiamo a disposizione due risultati su tre, ma un gol di vantaggio cambia poco contro i viola, è come una gara secca».
Parere opposto per Italiano: «Il risultato dell'andata pesa tantissimo. Ma nulla è impossibile e tutto dipenderà da noi». Allegri chiede quindi «più precisione ed efficacia» al decimo attacco del campionato, a partire dal grande ex Vlahovic: «Non ho scelto chi giocherà, ma anche i cambi saranno decisivi». In porta largo a Perin, in difesa Bonucci e De Ligt.
A centrocampo non c'è scelta e non ci sono nemmeno alibi: «Arthur è morto. Ho solo Zakaria e Rabiot, ma bastano e avanzano». Al campo l'ardua sentenza.
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