A tre anni dalla memorabile vittoria agli Oscar del coreano Parasite, prima pellicola non inglese a vincere come miglior film, anche la serie coreana Squid Game si prepara a scrivere la storia della tv. Candidata come “miglior serie drammatica” ai prossimi Emmy (assegnati il 12 settembre, sveleranno i titoli in nomination domani alle 15:30 – 17:30 ora italiana), la serie Netflix potrebbe essere il primo prodotto televisivo non inglese a vincere l’ambita statuetta. Date quasi per certe le serie sfidanti nella stessa categoria, dalla saga dinastica Succession (HBO) al cult di Netflix Stranger Things, oltre a Ozark (Netflix), Severance (Apple TV+), This is Us (NBC) e Yellowjackets (Showtime). Una nomination dovrebbe essere certa per Kevin Costner, protagonista del western Yellowstone (HBO), e per Bob Odenkirk, eterno candidato per Better Call Saul, che proprio domani tornerà su Netflix con le sei puntate conclusive della sesta, e ultima, stagione. Con loro tra i favoriti anche Jason Bateman (Ozark), Brian Cox (Succession), Lee Jung-jae (Squid Game) e Jeremy Strong (Succession).
Tra le attrici il nome più caldo è, ancora una volta, quello della 25enne Zendaya: se venisse candidata per Euphoria (HBO) diventerebbe la più giovane interprete a essere nominata per due volte di seguito come miglior attrice protagonista per una serie di cui è anche produttrice, oltre a cantare un brano, I’m Tired, che potrebbe a sua volta ottenere una nomination come miglior canzone.
Quanto alle sceneggiature, a contendersi la statuetta come miglior dramma sarebbero Sam Levinson per Euphoria, Chris Mundy per Ozark, Dan Erickson per Severance, Hwang Dong-Hyuk per Squid Game e Dan Fogelman per This is Us, mentre gli scrittori papabili per la nomination nella categoria commedia sarebbero Lucia Aniello, Paul W. Downs e Jen Statsky per Hacks, Issa Rae per Insecure e Steve Martin e John Hoffman per Only Murders in the Building. Attese polemiche, infine, per la sezione degli “speciali” (Outstanding Variety Special), dove sarebbe quasi certa la candidatura del comico Dave Chappelle con il monologo satirico The Closer (Netflix), già al centro di feroci polemiche per il contenuto giudicato “transfobico” da numerose associazioni per i diritti LGBTQ.