È lite sui poteri di Roma. La ministra azzurra Mariastella Gelmini annuncia in giornata che presenterà una proposta di riforma della governance della Capitale entro fine mese e così fa infuriare il centrosinistra in Parlamento. La materia, infatti, è da tempo all'esame della commissione Affari Costituzionali della Camera che, secondo alcuni, in questo modo verrebbe scavalcata. Il deputato di LeU Stefano Fassina punta il dito contro le esternazioni della titolare degli Affari Regionali che aprono «un conflitto istituzionale». Il collega dem Roberto Morassut rincara la dose chiedendo «più rispetto». E anche il presidente della commissione Giuseppe Brescia (M5s) sottolinea che «la sede propria» dove questo lavoro sarà illustrato «per trovare i necessari punti di caduta» è il Parlamento.
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In difesa della ministra arriva il senatore e commissario romano di FI Maurizio Gasparri: «Nessuna volontà di bypassare le Camere.
Polemica anche sull'incontro tra i sette candidati alle primarie che si è tenuto di recente in uno stabile occupato di Roma: «Se si avallano le azioni di chi occupa abusivamente un immobile, le Istituzioni hanno perso in partenza», dice la sindaca Raggi. «Un sindaco non può voltarsi dall'altra parte quando ci sono dei problemi» come « l'emergenza casa», ribatte Gualtieri. Mentre Calenda su Facebook fa sapere che un «professionista delle occupazioni» ha promesso di «venire a occupare» casa sua: «Simpatica promessa di costituire una comune anni Settanta o minaccia?». Mentre il dossier Milano ancora deve essere chiuso, Matteo Salvini incontra i candidati romani Enrico Michetti e Simonetta Matone: «Roma torni capitale, il nostro impegno è far dimenticare i 5 anni di disastri con la Raggi». Da parte sua l'aspirante sindaco Michetti, incontrando i candidati delle liste della Lega in Comune e nei municipi, esorta: «Il nostro percorso è in salita ma meno di quanto loro vorrebbero e meno di quanto io mi aspettassi. Il centrodestra è unito e loro hanno una sola chance, dividerci»