Ricoveri, il picco non è ancora finito «Ma per giugno ne saremo fuori»

Ricoveri, il picco non è ancora finito «Ma per giugno ne saremo fuori»
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Sabato 10 Aprile 2021, 05:12
LA TERZA ONDATA
TREVISO «Siamo nella fase di picco di questa ondata del coronavirus. Gli ospedali restano sotto pressione. In particolare le aree semi-intensive. Ma alla luce dell'attuale andamento dei contagi e grazie alla progressione della campagna vaccinale, a giugno potremo essere in zona bianca. In estate si porterà ancora la mascherina, ma saremo fuori da questa situazione, e si potrà riprendere a girare». Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, guarda avanti. La bella stagione e l'avanzamento dei vaccini anti-Covid (ad oggi la prima dose è stata somministrata al 18,5% della popolazione trevigiana) permetteranno di ridimensionare l'impatto dell'epidemia. Il momento più difficile, però, non è ancora alle spalle.
COLPO DI CODA
Sono oltre 300 i pazienti Covid positivi in ospedale (46 in area semi-intensiva e 35 in Rianimazione). Solo nella notte di ieri sono state ricoverate 13 persone: 6 dalla zona di Asolo, 4 dall'area di Treviso e 3 da quella di Conegliano. Sempre più giovani. In Terapia intensiva ci sono anche due pazienti di 33 e 39 anni. «Registriamo meno accessi nei pronto soccorso rispetto alle scorse ondate specifica il direttore generale ma le persone che arrivano presentano un quadro clinico più compromesso». Di conseguenza i ricoveri sono più lunghi. Ora è stato messo a punto un progetto specifico per la riabilitazione post Covid. «Un terzo dei pazienti ha bisogno della riabilitazione dopo il ricovero rivela Marco Gugelmetto, direttore dell'unità di Riabilitazione stiamo già seguendo 50 persone, anche a distanza, con un'età media di 60 anni. E continueremo ad ampliare l'attività».
I DISTRETTI
Il territorio più colpito dal Covid resta quello di Asolo. Anche se pure qui i numeri sono finalmente in calo. Ad oggi il tasso nell'ex Usl 8 è pari a 140 casi settimanali per 100mila abitanti (meno 52 nel giro di pochi giorni). Si è tornati sotto la soglia di guardia dei 200 casi. E si è sempre più distanti da quota 250, che fa scattare la chiusura delle scuole dalla seconda media, compresa, in su. «Sulla situazione del distretto di Asolo probabilmente incide anche la presenza di no-vax e di negazionisti del Covid che non si preoccupano troppo di rispettare le misure di prevenzione avverte Benazzi oltre a questo, qui il rallentamento dei contagi è meno veloce, ma il numero sta comunque calando». Anche gli altri distretti registrano una diminuzione: quello di Treviso Sud è a 133 casi per 100mila abitanti (-49), Treviso Nord a 124 (-48) e quello di Pieve di Soligo a 112 (-32). Alcuni comuni presi singolarmente restano sopra la soglia dei 250 casi per 100mila abitanti. Ad oggi sono cinque. Tre nell'ex Usl 8: la stessa Asolo, Resana e Borso del Grappa, dove si era sviluppato un focolaio a un funerale. Attualmente a Borso si contano 42 persone positive (tre ricoverate) e 27 in isolamento precauzionale. Ieri il sindaco Flavio Dall'Agnol ha firmato un'ordinanza che consente l'accesso al cimitero in occasione dei funerali solo ai familiari più stretti. Gli altri due paesi rossi sono Refrontolo e Zero Branco, dove ieri è scattato l'isolamento per due classi.
FOCOLAI FAMILIARI
Il nodo maggiore riguarda i contagi in famiglia. La speranza è che arrivi presto l'inversione di tendenza. Ieri nella Marca sono emerse 187 nuove positività. Al momento sono complessivamente 3.430 i trevigiani che stanno lottando contro l'infezione da coronavirus (-47 in un giorno). E ieri sono purtroppo mancate altre 4 persone che erano risultate positive. Con questi ultimi, sale a quota 1.721 la triste conta dei lutti registrati in provincia in poco più di un anno e un mese di epidemia. Molti più di quanto chiunque potesse prevedere, soprattutto nella seconda fase e terza fase della pandemia, che in molti alla fine della scorsa estate, pensavano sopita.
TASSI DI MORTALITA'
In generale da quando è iniziato l'incubo Covid, cioè dalla fine di febbraio del 2020 ad oggi, gli ospedali trevigiani hanno ricoverato in tutto 5.508 pazienti positivi. Con un tasso di mortalità pari al 20,8%. «È tra i più bassi», sottolinea Benazzi. Significa che 1 su 5 non ce l'ha fatta. I picchi hanno toccato inevitabilmente i più anziani. Oltre ai 90 anni, il tasso sale al 60,1%. Tra gli ottantenni è tra il 40 e il 49%. Tra i 75 e i 79 anni al 30%. E tra i 70 e i 74 anni, infine, al 22,1%.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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