Mario Pesaresi, presidente della Fondazione Marche e imprenditore: vedere le cose nel suo insieme fa ben capire quale sia il livello di arretratezza delle Marche.
«Mi sembra chiaro che c'è un problema di efficienza. E poi c'è una regione che non fa mai i conti con se stessa. Come si fa a dire certe cose e poi dopo sei mesi ci si dimentica? Partiamo da una presa di coscienza: così non va. Se non fosse che si tratta di fattori con un impatto devastante sull'economia, i vari capitoli sconcertanti di strade e ferrovie di cui avete fatto il resoconto in queste settimane sarebbero cose folkloristiche. Fol-klo-ri-sti-che».
Ha visto però al Nord? L'Alta velocità tra Verona e Vicenza fresca di annuncio: 40 chilometri, 2,7 miliardi sull'unghia.
«Certo. Qui però dobbiamo fare un'autoanalisi: il problema siamo noi. Quante volte ci siamo resi conto che non funzionavano le cose e abbiamo fatto finta di niente? Ci sono le responsabilità della politica, da una parte: mai visto un deputato dimettersi perché un'opera non veniva fatta. O un consigliere regionale o un sindaco».
E dall'altra parte?
«Non si fanno le riforme. E questo ha un impatto negativo sul sistema: semplificazione delle burocrazia e snellimento della giustizia amministrativa sono passaggi ineludibili. Ci sono talmente tante variabili che i furbi alla fine riescono sempre a fare quello che vogliono».
Ma così non se ne viene a capo.
«Calma. Sui treni, intanto, andiamo avanti prima possibile, con priorità, con la velocizzazione. Se non si procede, la politica deve prendersi delle responsabilità. Mi dite perché un Ancona-Bologna oggi impiega lo stesso tempo di un treno merci che 70 anni fa viaggiava di notte? Al livello superiore c'è l'Alta Velocità: Cottarelli dice che un'accessibilità scarsa dei territori pesa circa 15 punti di Pil. E io, grossolanamente, dico che equivale al 12/15% di occupati in più. Provate a togliere l'Alta velocità a chi ce l'ha e poi facciamo i conti. Perché l'Adriatica non può avere una linea di Alta Velocità?».
Sembra di vedere i manager che allargano le braccia: purtroppo i costi...
«Ma per carità, con tutti questi soldi in arrivo le possibilità ci saranno. Però senza le riforme di burocrazia, sistema giudiziario e servizi è inutile leccarsi i baffi ora. Sono soldi che finiranno in contenitori bucati. Rimarranno solo i debiti per le generazioni future, come ha detto Draghi. Se non copiamo da chi va meglio di noi, siamo degli sciocchi».
Dobbiamo sperare di avere un Baldassarri al posto giusto al momento giusto che, come con Quadrilatero, metta soldi e mandi avanti i progetti?
«Premessa: è vero che in passato se non avevi la persona nella stanza dei bottoni le opere non si vedevano. E quella di Baldassarri è stata un'esperienza positiva. Poi però vediamo anche come è finita: un'opera che doveva essere fatta in tre anni la stiamo aspettando dopo 15. Non è questo il modello che ci premia».
A chi dobbiamo affidarci, quindi?
«Intanto bisogna che chi fa le scelte se ne assuma la responsabilità. Qui non paga nessuno: è una tragedia. Poi riforme, riforme e ancora riforme. Se non mettiamo a posto l'orologio per quando arriveranno i soldi gireremo a vuoto».
E allora ci rassegniamo.
«Mai. Se guardiamo nelle nostre famiglie possiamo contare quanti giovani stanno andando via. Perché le Marche mancano di dinamismo. E il problema vero è che questi giovani non tornano. Come presidente della Fondazione vi dico che le infrastrutture stradali sono importanti, ma quelle digitali lo sono ancor di più. Il decentramento è una tragedia per l'impresa. O sei nel circuito o sei fuori e noi in questo momento siamo fuori».
Pare che interessi pochi.
«Noi come Fondazione cerchiamo di stimolare molto le start up. Bisogna lavorare tanto: forse più sulla risorsa umana che su quella finanziaria. Ma chi ci guida deve lavorare per entrare nel circuito: o ci sei o sei fuori. Il mese scorso sono stato a Roma in treno: 4 ore. Lo stesso tempo che uno impiega per andare a Mosca. Qui siamo out, altro che».
a. t.
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Mario Pesaresi, presidente della Fondazione Marche e imprenditore: vedere le cose
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giovedì 20 agosto 2020, 05:05
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