ROVIGO - Sindacati uniti per quello che riguarda la salvaguardia del diritto dei lavoratori a utilizzare la mensa sia con green pass che senza. È un accordo particolare quello che è stato raggiunto alla Tmb di Ceregnano.
«Molte aziende stanno applicando le direttive ministeriali - sottolinea Nicola Panarella, segretario generale della Fim Cisl del Veneto - comprese le grandi aziende polesane quali Tmb, Sicc Tech e Carraro Agritalia. C’è anche un’indicazione di Confindustria su questo argomento e ci sono le nostre posizioni al riguardo. Le disposizioni governative sono ancora incerte e a causa di questo alcune imprese e multinazionali stanno procedendo senza alcun confronto, con iniziative unilaterali, su un punto fondamentale per i lavoratori. Alla pari del diritto alla salute e alla sicurezza, anche l’accesso alle mense riveste un traguardo importante, raggiunto dai lavoratori grazie ai sindacati. Le mense sono a tutti gli effetti un luogo di lavoro e come tale sono tutelate».
L’ORGANIZZAZIONE
Essendo un periodo nel quale ancora in tanti sono in ferie, l’unico caso di utilizzo del green pass nella mensa aziendale è quello che si ha alla Tmb di Ceregnano. «C’è una grande componente Rsu e dunque siamo avvisati su tutto - prosegue Panarella - vero è che la situazione andava gestita meglio, ossia non certo avvisando i lavoratori lo stesso giorno nel quale hanno ripreso a lavorare, ossia martedì poco prima del pranzo, perciò è bastata una telefonata e ci si è subito accordati.
TRATTAMENTI PARI
Sono circa 200 i dipendenti della Tmb senza green pass, pari a un terzo del totale della forza lavorativa. «Le grandi aziende sono tutte dotate di mense molto simili ai ristoranti - evidenzia Mirco Bolognesi, segretario della Uilm - munite da subito di plexiglass e tavoli distanziati. Altre più che mense, hanno dei refettori. L’importante è che sia garantito il diritto ai pasti. Certo viene da pensare che rischia di più chi non è vaccinato che mangia con un non vaccinato, piuttosto che chi è vaccinato che pranza assieme a un non vaccinato. Dobbiamo già fare i conti con l’arrivo dell’autunno, quando con molta probabilità si arriverà all’obbligo vaccinale, che al momento non esiste in quanto non ci sono ancora tutte le dosi necessarie».
I sindacati hanno ribadito il concetto di essere pro vaccini e green pass, ma al contempo hanno sottolineato che negare un pasto al lavoratore è come non garantirgli le ferie. Confindustria precisa che «per la consumazione al tavolo al chiuso, i lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti, solo se muniti di certificazione verde Covid-19, analogamente a quanto avviene nei ristoranti. A decorrere dal 6 agosto 2021, l’accesso alle mense aziendali e ai locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti è precluso».
Cgil, Cisl e Uil concludono affermando che «non accetteremo disparità di trattamento tra luoghi di lavoro e mense. Le disposizioni governative non hanno alcuna valenza legislativa e non possono mettere in discussione l’accesso alle mense di tutti i lavoratori. Sarà nostro compito quello di convocare i comitati Covid in ogni azienda, perché non possono essere messi in contrapposizione i diritti, ma bisogna trovare soluzioni che riducano al minimo possibile i rischi sui luoghi di lavoro. Abbiamo bisogno di soluzioni che non dividano e discriminino i lavoratori in azienda. C’è bisogno di chiarezza da parte del Governo, prima che la situazione diventi incontrollabile».