Sono 7 milioni gli studenti che da questa mattina devono restare a casa, alle prese con tutti i problemi delle lezioni online: con 11 regioni in zona rossa, infatti, la scuola cade nel lockdown, dal Nord al Sud. La quota maggiore riguarda le regioni settentrionali.
SCUOLE IN DAD Dalla Lombardia alla Campania, la chiusura delle scuole interessa anche il Lazio, la provincia autonoma di Trento, l'Emilia Romagna, la Puglia, il Friuli Venezia Giulia, il Piemonte, il Veneto, il Molise e le Marche.
Famiglie nei guai senza congedi e bonus baby sitter
STUDENTI IN PRESENZA Possono però seguire le lezioni in presenza gli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali: le famiglie possono fare richiesta e le scuole devono valutare le singole situazioni e poi organizzare, in base al principio di inclusione, piccoli di gruppi di studenti in presenza per non lasciare solo in classe il compagno con disabilità.
CORSA CONTRO IL TEMPO In due giorni infatti, a partire dalla decisione del Governo, le scuole devono aver già raccolto le richieste, organizzato i gruppi in presenza e individuato i docenti da richiamare in classe. Ma in questa fase anche la questione docenti è decisamente complicata: è in corso la campagna vaccinale sul personale scolastico che, con la prima dose Astrazeneca che porta effetti collaterali come la febbre, vanno in malattia per alcuni giorni e sono assenti anche in dad. Devono essere sostituiti, ma come? I supplenti quest'anno sono introvabili. Ci sono anche docenti in quarantena o con i figli in dad a casa, che potrebbero chiedere permessi ad hoc.
ALLARME DEI PRESIDI «Nell'arco di 11 giorni il Ministero ha emanato ben tre note per gli studenti in presenza denuncia Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi - offrendo di volta in volta ricostruzioni del quadro normativo parzialmente diverse e talvolta contraddittorie». La possibilità di restare in presenza era prevista già a novembre scorso per le superiori e la seconda e terza media, ma ora coinvolge anche le scuole materne ed elementari: l'organizzazione è diversa: «implica necessariamente il coinvolgimento di servizi come la mensa e lo scuolabus e la loro eventuale rimodulazione in caso di strutturazione di piccoli gruppi. Sono scelte e operazioni che richiedono tempo: è necessario definire il perimetro di competenza dell'autonomia scolastica per il diritto alla salute e all'istruzione».
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