Papa Francesco: «Prego per le vittime dello Sri Lanka»

Papa Francesco: «Prego per le vittime dello Sri Lanka»
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Domenica 21 Aprile 2019, 12:58
Gli attentati contro i cristiani e contro i turisti stranieri in Sri Lanka irrompono anche nella Pasqua in Vaticano, nelle celebrazioni presiedute da Papa Francesco. «Ho appreso con tristezza e dolore la notizia dei gravi attentati che, proprio oggi, giorno di Pasqua, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese e altri luoghi di ritrovo dello Sri Lanka.  Desidero manifestare la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, colpita mentre era raccolta in preghiera, e a tutte le vittime di così crudele violenza», dice il Papa alla fine della celebrazione di oggi a Piazza San Pietro, con messa, Urbi et Orbi e augurio pasquale, in un Vaticano blindato da imponenti misure di sicurezza, come sempre d'altronde quando si celebrano grandi eventi.

Porre fine alla corsa agli armamenti, costruire la pace con il dialogo, costruire ponti e non muri e aprire le porte e i cuori a chi cerca pane e un rifugio. Nel tradizionale messaggio di Pasqua
Urbi et Orbi, il Papa guarda alle zone più 'caldè del pianeta, quelle dove le popolazioni sono sopraffatte dalla guerra e dalle ingiustizie. E come in una via crucis snocciola, una ad una, le situazioni più drammatiche chiedendo ai governanti di trovare una soluzione. Il pensiero va allora alla Libia, alla Siria e allo Yemen, investiti da conflitti antichi e recenti. Al Medio Oriente, «lacerato da continue divisioni e tensioni» e per questo il Papa chiede in particolare ad Israeliani e Palestinesi di «alleviare tante sofferenze» e «perseguire un futuro di pace e stabilità».

Ma il pensiero del Papa latinoamericano va anche al Venezuela dove «tanta gente è priva delle condizioni minime per condurre una vita degna e sicura a causa di una crisi che perdura e si approfondisce». Nella geopolitica del messaggio del pontefice ci sono poi le crisi del continente africano (Burkina Faso, Mali, Niger, Nigeria e Camerun), le incertezze in Sudan e il difficile dialogo avviato tra le parti contrapposte in Sud Sudan proprio con il recente incontro in Vaticano. E ancora: il conflitto in Ucraina e le tensioni in Nicaragua. Il pontefice chiede con forza lo stop alla vendita di armi e si rivolge direttamente per questo ai «Paesi economicamente più avanzati».

Ma l'appello del Papa alla pace e al dialogo investe non solo i governanti ma tutti: «Il Signore della vita non ci trovi freddi e indifferenti.
Faccia di noi dei costruttori di ponti, non di muri» e «apra i nostri cuori alla necessità dei bisognosi, degli indifesi, dei poveri, dei disoccupati, degli emarginati, di chi bussa alla nostra porta in cerca di pane, di un rifugio e del riconoscimento della sua dignità».
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