Dopo Fedez, Tony Effe. “Uniti” dal dissing prima di Sanremo e dalle polemiche durante il Festival. Sono loro i due casi scoppiati in mano a Carlo Conti. Il primo, perché indagato per rissa aggravata nel caso del pestaggio al personal trainer Cristiano Iovino, ma rimasto in gara nonostante alcune intercettazioni compromettenti uscite proprio nei giorni della kermesse. Il secondo per un caso di “censura” pubblicitaria, denunciata dallo stesso Tony Effe.
La collana da 71mila euro di Tiffany
L’oggetto del contendere è una collana, che il trapper è stato costretto a togliere prima di salire sul palco. Una collana di Tiffany dal valore di 71mila euro, per la quale l’artista si è infuriato, tanto da arrivare a minacciare il ritiro. «È vietato», ha spiegato il direttore del Prime Time Rai Marcello Ciannamea. Ma è davvero così? Domanda lecita, soprattutto se si pensa che nella stessa serata Elodie è salita sul palco con una collana (sponsorizzata) della stessa casa di gioielli, dal valore di 43mila euro.
Cosa dice il regolamento: la discrezionalità che funziona a singhiozzo
In conferenza stampa si è parlato del caso. La Rai, nella persona di Ciannamea, ha spiegato il motivo della censura alla collana. «È una questione di riconoscibilità del marchio». Ok, ma chi decide se una collana è riconoscibile, mentre un’altra no? «È a discrezionalità del funzionario Rai che controlla l’outfit dell’artista, ma anche dei dirigenti». Insomma, non c’è una regola chiara, ma si naviga a vista. Adesso è toccato a Tony Effe. Chi sarà il prossimo?