FERMO Nel primo semestre di quest’anno sono cresciuti i Codici Rossi. Lo ha comunicato la dirigente della divisione anticrimine della Questura di Fermo, Maria Raffaella Abbate, che ha anche evidenziato una maggiore consapevolezza da parte delle donne che decidono di affidarsi alle forze di polizia e alle forme di tutela. A livello nazionale, i numeri forniti da Abbate parlano di «aumento di Codici Rossi, ma diminuzione degli omicidi, 141, di cui 49 donne e 44 compiuti nel contesto familiare».
Per ciò che riguarda il territorio del Fermano, la dirigente del Servizio anticrimine ha detto che nei primi sei mesi «la nostra Squadra Mobile ha rilevato 42 casi di Codice Rosso. Gli ammonimenti sono stati 37, di cui 31 per casi di violenza domestica e 6 per stalking».
Lo specchio
Numeri preoccupanti ma che testimoniano anche che se i fenomeni di violenza si verificano è bene segnalarli subito, senza aspettare che poi la situazione finisca per degenerare.
Ma c’è anche un’importante novità introdotta con la legge emanata dopo l’omicidio di Giulia. Ha spiegato infatti Abbate: «Se il procedimento penale viene archiviato, l’autorità giudiziaria lo comunica al questore, il quale può procedere d’ufficio con l’ammonimento. E’ il caso dell’ultimo provvedimento emesso: dopo l’archiviazione da parte del giudice, noi abbiamo ricevuto gli atti e il questore ha fatto l’ammonimento. Abbiamo avvisato la vittima che ci ha ringraziato in lacrime». Per quest’ultimo provvedimento non serve denuncia della vittima, ma basta una segnalazione. «Una forma preventiva – ha detto – che può scattare anche quando la vittima ritira la querela. Se poi chi ha commesso il fatto reitera il suo comportamento violando le prescrizioni, allora scatta il procedimento giudiziario d’ufficio. Non c’è scadenza all’ammonimento, tranne i casi in cui chi commette gli atti non dimostri di essersi riabilitato con specifici percorsi».
Il particolare
Non si pensi però che siano solo gli uomini destinatari di questi provvedimenti, perché recentemente nel territorio, ha spiegato Abbate, «è risultata destinataria di un provvedimento di allontanamento una donna stalker». L’ammonimento può scattare anche se si verificano i cosiddetti “reati spia” della violenza domestica. Non è necessario che, durante la lite, l’uomo colpisca la donna. «L’ammonimento può scattare – ha spiegato ancora Abbate – anche nel caso in cui la donna non venga colpita con oggetti, ma gli stessi oggetti vengano scagliati in terra, o danneggiate cose in casa, come ad esempio un televisore. Basta uno scenario di danneggiamento. Sono segnali di allarme».
Le donne possono segnalare anche se non hanno il coraggio di denunciare. Il consiglio della polizia, è quello di «affidarsi comunque alle forze di polizia. Parlarne anche se non si vuole fare denuncia. Anche in ospedale, al medico, dicendo da chi si è stati aggrediti, è sufficiente. Il referto va all’autorità giudiziaria, e anche noi della polizia possiamo acquisirlo».