PESARO - Accelerazione finale, la Carpegna Prosciutto ha il suo play. Si tratta del regista tascabile americano Justin Robinson, 173 cm classe ’95. Lo Usa di Kingston cresce...
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«Avevamo puntato da tantissimo tempo su di lui, ma viaggiava a cifre irraggiungibili per molte squadre di A in Francia. Un po’ è sceso, lo stavamo accantonando costruendo nuove strategie e cercando alternative con un assetto diverso – rivela il diesse Stefano Cioppi -. Improvvisamente ha cambiato agente, è passato con un procuratore che ci conosce bene, il figlio di Keith Glass, colui che portò qui Melvin Booker e Demarco Johnson. Conosce bene Pesaro e ha individuato in noi la situazione giusta da accettare in questo momento storico e in un mercato strano, con un ridimensionamento economico e la consapevolezza che qui potrebbe fare il salto di qualità. Lo ha convinto e la trattativa si è improvvisamente riaperta e accelerata, l’abbiamo presa al volo. La forte motivazione del ragazzo ci ha galvanizzato. Il coach ci ha riparlato – come ha fatto con ogni singolo giocatore prima che firmasse - e ha avuto una buonissima impressione. Robinson non è un super esperto, categoria che non possiamo permetterceli e non ci stimola neanche tanto, c’è meno fame di miglioramento. Justin ha tre stagioni in Europa alle spalle, è un play puro con punti nelle mani, pericoloso nel tiro da tre. Ha una taglia fisica piccola ma vedrete che ha delle gran gambe, penetra e schiaccia, la difesa si può costruire di squadra e si possono nascondere le mancanze. Quest’anno in A ci sono diversi play piccoli». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico