PESARO - Accelerazione finale, la Carpegna Prosciutto ha il suo play. Si tratta del regista tascabile americano Justin Robinson, 173 cm classe ’95. Lo Usa di Kingston cresce al College Monmouth Hawks. Nel 2017-’18 è in Russia e in Champions League con l’Avtodor Saratov prima delle due annate da protagonista in Francia con l’Elan Chalon, con 11,6 punti e 6 assist, 2,7 rimbalzi e 13,5 valutazione nel campionato appena concluso. La società seguiva un paio di piste parallele e aveva praticamente abbandonato la pista Robinson: giovedì si è riaperta. E l’accordo si è trovato in fretta col giocatore che ha mostrato grande voglia di arrivare a Pesaro già sui social. «La crescita è costante. Grazie ai tifosi, club, allenatori e compagni. Mi sono divertito ma è ora di andare avanti. Non vi dimenticherò mai», scriveva, riferito al suo ultimo club tre giorni fa e salutava con un «Ciao» e la bandiera italiana l’anticipazione di sabato sera del sito Sportando.
«Avevamo puntato da tantissimo tempo su di lui, ma viaggiava a cifre irraggiungibili per molte squadre di A in Francia. Un po’ è sceso, lo stavamo accantonando costruendo nuove strategie e cercando alternative con un assetto diverso – rivela il diesse Stefano Cioppi -. Improvvisamente ha cambiato agente, è passato con un procuratore che ci conosce bene, il figlio di Keith Glass, colui che portò qui Melvin Booker e Demarco Johnson. Conosce bene Pesaro e ha individuato in noi la situazione giusta da accettare in questo momento storico e in un mercato strano, con un ridimensionamento economico e la consapevolezza che qui potrebbe fare il salto di qualità. Lo ha convinto e la trattativa si è improvvisamente riaperta e accelerata, l’abbiamo presa al volo. La forte motivazione del ragazzo ci ha galvanizzato. Il coach ci ha riparlato – come ha fatto con ogni singolo giocatore prima che firmasse - e ha avuto una buonissima impressione. Robinson non è un super esperto, categoria che non possiamo permetterceli e non ci stimola neanche tanto, c’è meno fame di miglioramento. Justin ha tre stagioni in Europa alle spalle, è un play puro con punti nelle mani, pericoloso nel tiro da tre. Ha una taglia fisica piccola ma vedrete che ha delle gran gambe, penetra e schiaccia, la difesa si può costruire di squadra e si possono nascondere le mancanze. Quest’anno in A ci sono diversi play piccoli».
Vuelle completata con il play: scelto Robinson, cruciale il cambio di agente
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Domenica 2 Agosto 2020, 21:47
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