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Vince il Tubaldi
Le alternative non erano tantissime, dato che Mancini e Neri - cioè gli stadi di Fano e Rimini - sono stati scartati a priori per ovvie ragioni di rivalità sportiva. Stesso discorso per lo stadio del Conero di Ancona e il Recchioni di Fermo, l’opzione Barbetti di Gubbio avrebbe costretto tutti a emigrare in altra regione, seppur confinante.
2.500 euro a gara
Il Comune di Pesaro - si è scoperto ieri - il 30 maggio scorso ha inoltrato a quello di Recanati una formale richiesta di collaborazione con la quale veniva chiesto l’utilizzo dell’impianto Tubaldi «per consentire l’iscrizione e lo svolgimento del Campionato di Lega Pro Serie C e Coppa Italia per la stagione sportiva 2023-2024, alla società Vis Pesaro per il periodo dell’esecuzione dei lavori di rifacimento del campo da gioco dello stadio Tonino Benelli di Pesaro, non avendo altri impianti cittadini adeguati al campionato in questione». La giunta di Recanati ha accolto la richiesta del Comune di Pesaro e - ne dà menzione ilcittadinodirecanati.it - «per il rilascio dell’autorizzazione ha redatto un apposito schema di convenzione, disciplinante i termini e le condizioni per l’utilizzo dello stadio Nicola Tubaldi da parte della società Vis Pesaro a fronte di un canone d’uso da corrispondere al Comune concedente pari ad euro 2.500 più Iva per ogni gara. Il canone d’uso dovrà essere corrisposto al Comune di Recanati con cadenza mensile, anticipatamente, entro il primo di ogni mese in cui le partite verranno disputate, in base al calendario della stagione agonistica 2023-2024 trasmesso dalla suddetta società sportiva al servizio Sport del Comune di Recanati».
Per quanto in esilio?
Vis, dunque, a Recanati (ma l’ufficialità si avrà con l’ok della competente Questura di Macerata), ma per quante partite? A meno che la Delfino, la ditta che oggi inizierà il cantiere al Benelli, non acceleri i lavori al massimo, sicuramente per un paio di partite. Ciò anche nell’ipotesi di un inizio del campionato nella prima settimana di settembre, nel weekend del 2 e 3, cioè. Il club del presidente Mauro Bosco sicuramente chiederà di iniziare il proprio cammino in trasferta, ma anche se ciò avvenisse è presumibile che non si possa tornare nella propria tana pesarese prima almeno della terza settimana di settembre. Un disagio, quello di spostarsi di 108 chilometri a sud, sopportabile dinnanzi al fatto di avere finalmente un prato degno di tal nome, in cui poter vedere due passaggi a fila anche nei mesi invernali.
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Corriere Adriatico