Nela, di nuovo sotto i ferri per un tumore: «Combatto da otto anni».

Nela, di nuovo sotto i ferri per un tumore: «Combatto da otto anni».
Continua a picchiare, Sebino. Questo chiedono i tifosi a Nela, che deve operarsi per un tomure. Il quarto intervento per l'ex terzino della Roma. «La mia...

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Continua a picchiare, Sebino. Questo chiedono i tifosi a Nela, che deve operarsi per un tomure. Il quarto intervento per l'ex terzino della Roma. «La mia battaglia dura da otto anni, mancano dieci giorni alla mia quarta operazione chirurgica. Bisogna parlare di prevenzione. In tutti questi anni ho approfondito molto la cosa, partecipo a iniziative che riguardano questa malattia, questo cancro, che fa numeri terribili, ogni anno. Non ci sono altre strade rispetto alla prevenzione. La medicina è migliorata, ma l'unica vera arma che tutti noi abbiamo è la prevenzione, così Sebino Nela ha raccontato la sua malattia ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format »I Lunatici«. »Noi maschietti abbiamo più paura rispetto alle donne di andare dal medico, tendiamo a rimandare sempre alla settimana prossima, non andiamo volentieri dai medici, mentre oggi anche con un semplice prelievo si possono capire molte cose. Non auguro a nessuno di fare tre anni di chemio, ci sono momenti in cui pensi di non poterne venire fuori. Tra dieci giorni affronterò la mia quarta operazione, dobbiamo fare un pò di pulizia, abbiamo trovato qualcosa che non va bene, c'è da ripulire un pò«, ha concluso l'ex calciatore di Genoa, Roma e Napoli.



«Bisogna distinguere tra la sua e la mia epoca. Oggi un infortunio al ginocchio è tutta un'altra cosa rispetto agli anni 80. Quasi sempre oggi dopo sei mesi torni a giocare partite ufficiali. Io sono stato fermo un anno, il ginocchio me l'hanno aperto da una parte all'altra, mi misero cinquanta punti. Alla mia epoca c'era davvero la paura di non poter tornare a giocare. Però cavolo, a quell'età, farsi due ginocchia, è pesante. Serve carattere. Sei mesi passano prima di un anno, io fui l'ultimo giocatore a portare il gesso, ma come detto una volta era diverso. I ragazzi oggi hanno tutto per stare bene e recuperare velocemente. Zaniolo non deve avere paura», ha commentato Sebino Nela, ex giocatore di Roma, Napoli e Genoa ai microfoni di Rai Radio2, nel format 'I lunaticì l'infortunio di Zaniolo in Nazionale. Proprio quando si infortunò, a Nela venne dedicata una canzone da Antonello Venditti: «Antonello scrisse per me 'Correndo, correndò. Io ero in ritiro in Toscana con la Roma, ero stampellato, mi vennero a chiamare in camera, mi dissero di scendere perché c'era Venditti. Nella hall dell'albergo c'era un pianoforte, Venditti si è messo a suonare e mi ha fatto sentire la canzone che mi aveva scritto. Fu una cosa bella, molto emozionante», ricorda l'ex difensore.
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Corriere Adriatico