Carboni ritrova fiducia con la Nazionale: la Gazprom bloccata per la guerra, le maglie ora senza sponsor

Il ciclista di San Costanzo Giovanni Carboni con la maglia azzurra della nazionale
SAN COSTANZO - L’hanno chiamata la Nazionale della solidarietà. La maglia azzurra addosso ai ciclisti che avevano cominciato la stagione con la maglia Gazprom,...

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SAN COSTANZO - L’hanno chiamata la Nazionale della solidarietà. La maglia azzurra addosso ai ciclisti che avevano cominciato la stagione con la maglia Gazprom, sportivamente adottati dalla Federciclismo e dal ct della nazionale Daniele Bennati che ha guidato il sancostanzese Giovanni Carboni nella settimana internazionale Coppi e Bartali.

 

Nella tappa con partenza da Casalguidi e arrivo a Cantagrillo si è messo in evidenza Carboni (ottavo al traguardo) che domenica era già in fuga dopo 5 chilometri. Il suo post su Facebook domenica sera ha dato linfa e speranza ai tifosi e al fanclub con la foto di Giovanni sulla salita di San Baronto. «La maglia azzurra ti dà sempre quel qualcosa in più per correre da squadra, anzi possiamo dire che siamo a tutti gli effetti squadra visto che stiamo correndo in 5 noi della Rusvelo», aveva anticipato Giovanni all’avvio della competizione che domenica è transitata nella città natale di Franco Ballerini.

La Rusvelo, in seguito al blocco dell’Uci dei ciclisti e delle formazioni russe dalle competizioni internazionali, è ormai a tutti gli effetti una società sportiva senza più lo sponsor originario. La pagina ufficiale del team ieri pomeriggio ha espresso in inglese un appello alla pace e contro la guerra mostrando i ciclisti con le divise completamente bianche.

Ma per Giovanni ormai e la ex Rusvelo Gazprom le strade sembrano essere arrivate al bivio conclusivo. «Dispiace, perché con gli altri ragazzi italiani e gli scalatori avevamo cominciato a lavorare bene insieme e volevamo fare grandi cose, ma di fronte a eventi più grandi di noi, di fronte alla guerra non abbiamo altre scelte – ha commentato Giovanni –. Correre in un team richiede tempo e automatismi che si affinano gradualmente e adesso ci si ritrova a ricominciare daccapo.La Federciclismo e Bennati ci hanno dato questa bellissima opportunità per non restare fermi e riprendere confidenza con l’attività agonistica dopo tre settimane davvero molto difficili».

Carboni si è ritrovato catapultato negli effetti collaterali del conflitto scoppiato il 24 febbraio con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Anche Nicola Conci e Alessandro Fedeli ingaggiati dalla Gaszprom a novembre 2020 sono tra gli italiani “adottati” dalla nazionale temporaneamente. Al fanclub fondato dal fratello Matteo Carboni e al bar dello Sport di piazzale della Vittoria, davanti al quale Carboni era passato in maglia bianca nel 2019 al Giro d’Italia, l’augurio è di rivedere presto Giovanni sulle strade di casa.

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Corriere Adriatico