Carboni ritrova fiducia con la Nazionale: la Gazprom bloccata per la guerra, le maglie ora senza sponsor

Il ciclista di San Costanzo Giovanni Carboni con la maglia azzurra della nazionale
Il ciclista di San Costanzo Giovanni Carboni con la maglia azzurra della nazionale
di Jacopo Zuccari
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Martedì 29 Marzo 2022, 10:07

SAN COSTANZO - L’hanno chiamata la Nazionale della solidarietà. La maglia azzurra addosso ai ciclisti che avevano cominciato la stagione con la maglia Gazprom, sportivamente adottati dalla Federciclismo e dal ct della nazionale Daniele Bennati che ha guidato il sancostanzese Giovanni Carboni nella settimana internazionale Coppi e Bartali.

Nella tappa con partenza da Casalguidi e arrivo a Cantagrillo si è messo in evidenza Carboni (ottavo al traguardo) che domenica era già in fuga dopo 5 chilometri. Il suo post su Facebook domenica sera ha dato linfa e speranza ai tifosi e al fanclub con la foto di Giovanni sulla salita di San Baronto. «La maglia azzurra ti dà sempre quel qualcosa in più per correre da squadra, anzi possiamo dire che siamo a tutti gli effetti squadra visto che stiamo correndo in 5 noi della Rusvelo», aveva anticipato Giovanni all’avvio della competizione che domenica è transitata nella città natale di Franco Ballerini.

La Rusvelo, in seguito al blocco dell’Uci dei ciclisti e delle formazioni russe dalle competizioni internazionali, è ormai a tutti gli effetti una società sportiva senza più lo sponsor originario. La pagina ufficiale del team ieri pomeriggio ha espresso in inglese un appello alla pace e contro la guerra mostrando i ciclisti con le divise completamente bianche.

Ma per Giovanni ormai e la ex Rusvelo Gazprom le strade sembrano essere arrivate al bivio conclusivo. «Dispiace, perché con gli altri ragazzi italiani e gli scalatori avevamo cominciato a lavorare bene insieme e volevamo fare grandi cose, ma di fronte a eventi più grandi di noi, di fronte alla guerra non abbiamo altre scelte – ha commentato Giovanni –. Correre in un team richiede tempo e automatismi che si affinano gradualmente e adesso ci si ritrova a ricominciare daccapo.La Federciclismo e Bennati ci hanno dato questa bellissima opportunità per non restare fermi e riprendere confidenza con l’attività agonistica dopo tre settimane davvero molto difficili».

Carboni si è ritrovato catapultato negli effetti collaterali del conflitto scoppiato il 24 febbraio con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Anche Nicola Conci e Alessandro Fedeli ingaggiati dalla Gaszprom a novembre 2020 sono tra gli italiani “adottati” dalla nazionale temporaneamente. Al fanclub fondato dal fratello Matteo Carboni e al bar dello Sport di piazzale della Vittoria, davanti al quale Carboni era passato in maglia bianca nel 2019 al Giro d’Italia, l’augurio è di rivedere presto Giovanni sulle strade di casa.

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