«Partito da Ancona, ora sogno la Champions». Coach Gasperi si gode la finale con la sua Vero Volley Milano

«Partito da Ancona, ora sogno la Champions». Coach Gasperi si gode la finale con la sua Vero Volley Milano
ANCONA «Adesso possiamo sognare. Il lavoro paga sempre anche contro certi avversari, come Fenerbahce, fenomenali nelle individualità». Stanco ma con addosso la...

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ANCONA «Adesso possiamo sognare. Il lavoro paga sempre anche contro certi avversari, come Fenerbahce, fenomenali nelle individualità». Stanco ma con addosso la carica di sempre. Coach Marco Gaspari, il tecnico anconetano artefice dell'Allianz Vero Volley Mialno in finale di Champions League dopo la vittoria al golden set in semifinale contro il Fenerbahce, si gode il momento: «Martedì a Istanbul la mia squadra ha saputo stringere i denti, resistere, uscire fuori da un inferno. Torno in finale da primo allenatore (c’era già stato da vice a Perugia nel 2007-2008, ndr) con tanta voglia di tagliare il traguardo. Conosciamo i nostri pregi e difetti, sta a noi arrivare alla bandiera a scacchi nel modo giusto».

E proprio in Turchia (sede da definire tra Istanbul e Ankara), la stessa dove vinse la Coppa Cev con la Saugella Monza nel 2021, tornerà il 4-5 maggio (il calendario dettagliato uscirà a stretto giro) per tentare il colpo grosso nella finalissima contro Conegliano vincente ieri contro l’Eczacibasi nell’altra semi.

 


Domenica a Pesaro

Il presente si chiama campionato. Ma soprattutto Megabox Vallefoglia, avversaria domenica alle 17, per allontanare le critiche che spesso lo hanno accompagnato in questa stagione: «Quando giochiamo nelle Marche è sempre un’emozione particolare. Sono un marchigiano doc, amo la mia terra e penso che la pallavolo ne sia uno dei manifesti più significativi. Questa partita ci servirà per continuare un percorso di crescita. Paola Egonu da 35 punti in semifinale? Ha fatto una partita incredibile in attacco e a muro. Avere giocatrici del genere, indubbiamente, aiuta molto in certe gare». Il temperamento di Gaspari, classe 1982, va di pari passo alla cura dei dettagli. Proprio quelle caratteristiche con le quali è partito dalla sua Ancona - con la Conero e Ponterosso Volley Club nel 2000 - risultate decisive nel 2013 per farlo eleggere, sulla panchina di Conegliano, miglior trainer dell’annata. 

Ancona, il buen retiro

Dorico di Collemarino (dove è nato suo padre, Luciano, arbitro internazionale di volley), Marco fa spesso tappa nella sua città per ricaricare le batterie. Una sorta di buen retiro utile a smaltire le tossine del campo e ragionare, in maniera serena, sul futuro. Non è escluso che, in ogni caso, le sue ragazze possano concedersi una passerella nel capoluogo. Magari dopo la Turchia, a maggior ragione con un trofeo che avrebbe una valenza inestimabile: «Io ad Ancona ci vivo, tornerò sicuramente. Per le ragazze non posso promettere nulla, vedremo se ci sarà la possibilità. Il problema sta nel calendario che prevede pochi giorni di riposo, le stagioni sono molto serrate».

Non manca un inciso sulla pallavolo italiana: «Ora siamo concentrati sul nostro finale di stagione, la Champions League ha un fascino particolare ma anche le finali che ho raggiunto in Italia durante il mio percorso non sono da meno. Il nostro torneo ha valori assoluti molto alti, vincere qui non è come farlo altrove. Attenzione a pensare che sia solo una frase fatta perchè la realtà dice esattamente questo».

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Corriere Adriatico