Milan, Seedorf: "Spero Balotelli diventi il campione che adesso non è"

Milan, Seedorf: "Spero Balotelli diventi il campione che adesso non è"
MILANO - Il Milan non pensa alla Champions League, ma deve lavorare tanto per raggiungere una condizione fisica ottimale. È la sintesi del pensiero di Clarence Seedorf alla...

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MILANO - Il Milan non pensa alla Champions League, ma deve lavorare tanto per raggiungere una condizione fisica ottimale. È la sintesi del pensiero di Clarence Seedorf alla vigilia della partita di domani sera contro il Bologna e a pochi giorni dal big match europeo contro l’Atletico Madrid. «Sappiamo di dover migliorare in tutto, siamo i primi a fare autocritica. Voglio rispettare Massimiliano Allegri, non me ne frega di criticare la precedente gestione. La causa è che se devi rincorrere fai fatica doppia su piano fisico e mentale. Il Milan ha avuto una spesa enorme negli ultimi sette mesi», ha dichiarato il tecnico olandese.




Nessuna amarezza. «Dobbiamo guardare una gara per volta, non abbiamo parlato della Champions e non ho visto giocatori demotivati all’indomani della sconfitta contro il Napoli. Certo, dispiaciuti ma non demotivati. Questo non toglie il fatto che abbiamo discusso su questo. I partenopei contro la Roma hanno dimostrato di essere una grande squadra».



Bologna. «Ha vinto in casa del Torino, merita rispetto. Servirà attenzione perché sono una squadra organizzata. Mancherà Diamanti? Dobbiamo guardare a noi stessi».



Dubbi. «Ne ho pochi, hanno lavorato tutti bene. Silvestre non è ancora al 100%, mentre El Shaarawy deve pensare soltanto a guarire. Robinho starà fuori una settimana».



Difesa. «Non sono preoccupato, anche se dobbiamo migliorare, come è naturale. Al di là della gara col Napoli, che non fa testo, abbiamo dimezzato i tiri in porta subiti».



Cena con Berlusconi. «Tra noi c’è un grande feeling e una gran voglia di riportare il Milan in alto. Se Berlusconi mi ha dato consigli? Non racconto i contenuti di una cena privata. Ci vuole tempo per lavorare, a me interessa la filosofia del Milan che è quella del presidente: vincere, convincere, rispettare l’avversario. Parole che sappiamo a memoria, ma tanti ragazzi ancora no».



Balotelli. «Può capitare di non giocare bene una partita. Lui ha talento e speriamo possa diventare il campione che ancora oggi non è. Le lacrime del San Paolo? Anche lui è umano».



Honda. «Serve pazienza. Sono tanti i talenti che qui in Italia hanno avuto bisogno di tempo per ambientarsi. Sta lavorando tanto e ci sta dando una mano in fase difensiva oltre che in quella offensiva».



Kakà. «Vuole aiutare il Milan, non è qui soltanto perché vuole andare ai mondiali. Qui da noi sta facendo davvero bene e se continua così, può andare in Brasile». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico