Tirreno-Adriatico, Vincenzo Nibali si sente a casa: «Percorso duro? Meglio così»

Tirreno-Adriatico, Vincenzo Nibali si sente a casa: «Percorso duro? Meglio così»
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ANCONA - È l’ultimo italiano ad aver vinto questa corsa, nel 2013, sarà anche l’unico in gara ad aver già vinto in passato (ci era riuscito anche nel 2012), inoltre è anche testimonial ufficiale della Regione Marche. Insomma i fari saranno puntati dritti su Vincenzo Nibali. Il siciliano, alle soglie dei 36 anni, cercherà di dare un senso a questa strana stagione che finora l’ha visto solo svolgere il rodaggio. A sua disposizione ci sono tre obiettivi: la Tirreno Adriatico, il Mondiale di Imola (27 settembre) e il Giro d’Italia.


È chiaro che in teoria l’appuntamento marchigiano è il meno succulento, ma Nibali non si nasconde: «Nelle Marche vengo sempre molto volentieri (il fratello è sposato con una ragazza di Filottrano n.d.a.) e sono anche testimonial della Regione. Tra l’altro qui ci sono percorsi sempre molto duri, come per esempio quest’anno la salita di Sassotetto, e dunque vincere qui non è mai facile e dà grande prestigio. Sono molto affezionato alle mie due vittorie su queste strade e anche se non potrò essere al massimo è altrettanto chiaro che strada facendo vedremo cosa succederà, se sarà il caso ci proverò, anche se la concorrenza è molto agguerrita».
 
Mondiale e Giro d’Italia
La Tirreno Adriatico sarà ancora un trampolino di lancio, stavolta però non per la Sanremo. «Sì. - conferma Nibali - dopo la Tirreno avremo il Mondiale e poi il Giro d’Italia. Noi che correremo in Italia faremo un percorso diverso da quelli che ora stanno correndo il Tour, è non è possibile dire chi sarà avvantaggiato. Se qualcuno uscirà dal Tour in crescendo potrà essere protagonista a Imola, ma chi uscirà stanco potrebbe non avere il tempo per recuperare, mentre il gruppo della Tirreno Adriatico, a patto di fare una corsa dura, avrà qualche giorno di respiro in più. «Il mio grande obiettivo stagionale è il Giro d’Italia - aggiunge ancora Vincenzo - La preparazione è stata definita soprattutto in base a quell’appuntamento. La Tirreno è sempre stata un passaggio fondamentale in vista del Giro: per clima, percorsi e concorrenza è un banco di prova esigente. Ora sarà fondamentale per la mia preparazione al Giro». 
Nibali, come Nairo Quintana (impegnato al Tour), è l’unico corridore in attività ad aver vinto due volte la Corsa dei due mari. «Sarebbe azzardato fare previsioni o proclami quest’anno - spiega - Ci sono troppe incognite e pochi giorni di corsa nelle gambe. I carichi di lavoro in ritiro sono stati importanti e si parte sempre puntando al bersaglio più grande. Poi capirò dove posso arrivare».
Gli eredi di Michele

A cercare di raccogliere l’eredità di Michele Scarponi (vincitore nel 2009 e secondo nel 2010) ci saranno due marchigiani, il fanese Giovanni Carboni, che proverà a mettersi in luce in salita, e il recanatese Riccardo Stacchiotti, più adatto alle tappe veloci. Per entrambi una ribalta prestigiosa, da sfruttare al meglio con l’aiuto degli sportivi di casa, che li sosterranno sulle nostre strade. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico