FIRENZE - Streaming a pagamento sul canale Lega Pro Channel, modifica delle percentuali di retribuzione dei fondi derivanti dai diritti televisivi, ritorno della Lega Pro al...
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La seconda novità ha invece toccato un altro settore delicato. «Auspico che la scelta di modifica delle percentuali - ha dichiarato il presidente della Lega Pro - non sia penalizzante. Non mi sembra giusto che una componente importante del calcio italiano, impegnata nella formazione dei giovani e presente su tutto il territorio nazionale, non debba essere tenuta in considerazione, visto che la legge Melandri ha delle finalità che prevedono tali connotazioni. Il nostro impegno richiede rispetto e coinvolgimento». La terza serie sta facendo passi da gigante sotto l'aspetto dell'appetibilità. «Domenica guardavo Foggia-Lecce, l'entusiasmo di alcune piazze dimostra che la Lega Pro non è l'ultima ruota del carro: nei playoff, solo nella prima giornata, abbiamo portato a casa 40-50 mila spettatori. Abbiamo bacini di riferimento significativi, a cui si aggiungono le neopromosse. Si capisce che è diventato un campionato vero, delle 60 province italiane».
La Lega Pro 2016/17 dovrebbe tornare alla composizione originaria, ma la certezza delle 60 squadre ancora non c'è. «Ci interrogheremo in maniera seria - ha dichiarato Gravina - sui limiti della sostenibilità del nostro campionato che deve essere sorretto da risorse economiche adeguate, così come ha rimarcato Tavecchio». Sulla composizione dei gironi, che potrebbero assumere una connotazione rivoluzionaria con un vero e proprio sorteggio, il presidente si è invece detto perplesso. «Mi piacerebbe qualche modifica strutturale. La valuteremo con le società, ma da qui a stravolgere i gironi ne passa».
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Corriere Adriatico