La Juventus non riesce più a vincere,: un solo successo nelle ultime 7 partite e sorpasso del Milan al secondo posto. Contro l’Atalanta i bianconeri vanno sotto nel primo tempo (chiuso tra i fischi dello Stadium), hanno la forza di ribaltarla ma incassano il 2-2 ancora di Koopmeiners, obiettivo di mercato dichiarato.

Primo tempo a ritmi bassi, con poca intensità e ancora meno occasioni. I bianconeri sono imprecisi al tiro e costruiscono la miglior palla gol con un cross di Chiesa per il colpo di testa di Miretti, parato senza grande difficoltà da Carnesecchi. Poi la fiammata decisiva della Dea, uno schema su punizione che sorprende colpevolmente Danilo e compagni. Pasalic finta il tiro a offre un pallone perfetto per Koopmeiners, botta terrificante di sinistro al volo che non lascia scampo a Szczesny. Sotto gli occhi di John Elkann la Juve è sotto e all’intervallo piovono i soliti fischi dalle tribune dello Stadium. Troppa confusione anche tattica e poche certezze in campo per i bianconeri, mentre l’Atalanta difende l’1-0 senza eccessive sofferenze. Troppo leggero Miretti in mezzo al campo, gli unici guizzi arrivano da Cambiaso e Chiesa, che sfiora il pareggio con un diagonale preciso.

Dall’altra parte Scamacca saggia i riflessi di Szczesny con un tiro a giro sul secondo palo. Allegri si appresta a far entrare Yildiz, ma Cambiaso cambia i piani in corsa: azione in velocità Chiesa-McKennie e assist in verticale del texano per Cambiaso, che anticipa Carnesecchi per l’1-1. La Dea sbanda, nelle gambe si fa sentire la partita con lo Sporting, e la Juve piazza il secondo affondo decisivo con Milik, di nuovo in rete in campionato dal derby contro il Torino del 7 ottobre scorso. Innescato ancora da McKennie, al nono assist in stagione. Nemmeno il tempo di festeggiare e la Dea riacciuffa il pareggio, ancora con Koopmeiners, bravo a infilarsi nelle maglie della difesa juventina suggerendo l’assist a Djimsiti. Allegri si gioca anche Yildiz nel tridente, ma finisce 2-2.