ANCONA - Osvaldo Jaconi ha detto stop. Lunedì sera, 29 febbraio di questo anno bisesto, è terminato il suo rapporto con la Fermana e soprattutto conclusa, a 69...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Jaconi non ha rimpianti in una carriera lunga più di un secolo: 20 anni da centrocampista e 35 da allenatore. “Grazie a un amico che lavora in Federazione e le ha contate, posso dire di essere arrivato a 1080 panchine - dice il tecnico nato a Mondello del Lario, sul Lago di Como, ma civitanovese da una vita - Credo siano molte, ma questo non significa che sia diventato un guru. Non ho rimpianti per com’è finita a Fermo. E’ stato giusto lasciare. Anche per l’unione reciproca che mi lega da anni con il patron Vecchiola, e la stima verso tutti i soci della Fermana, il presidente Parlatoni in testa. C’era il bene della società da salvaguardare e lunedì ci siamo confrontati: s’era creata una situazione complicata, serviva una soluzione drastica. Per la prima volta in tre anni la Fermana aveva mantenuto staff tecnico e diversi giocatori puntando sulla continuità. Ora questa volontà resta perché in società si vogliono creare basi solide per il futuro, con o senza Jaconi”.
E Destro al suo posto alla Fermana? “E’ arrivato Destro, io sono mancino e ora la cosa si completa. Scherzi a parte, gli auguro di fare bene. Il fatto che abbia lasciato deve servire affinché le cose migliorino”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico