Inter, tanti applausi per Brozovic Sfida per un posto con Kovacic

Brozovic e Kovacic
MILANO - Kovacic-Brozovic, c'è un croato di troppo? La domanda potrebbe sorgere spontanea, dopo il debutto-monstre del...

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MILANO - Kovacic-Brozovic, c'è un croato di troppo?




La domanda potrebbe sorgere spontanea, dopo il debutto-monstre del neoacquisto Marcelo, promosso a pieni voti contro il Palermo alla prima da titolare, e gli stenti del connazionale Mateo, retrocesso a riserva con i rosanero sera dopo un avvio di 2015 sotto tono e sotto traccia.



Ma sarà anche il quesito che accompagnerà, con ogni probabilità, Roberto Mancini da qui al termine della stagione o, quantomeno, in vista delle prossime partite della sua Inter, rivitalizzata dalla cura 4-3-1-2, con Shaqiri trequartista, Brozovic mezzala tuttofare e Kovacic fuori dall'11 di partenza. Dall'inizio dell'anno era già capitato in 2 occasioni a Mateo: contro il Genoa, l'11 gennaio al Meazza, e con l'Empoli, nella trasferta della settimana successiva in terra toscana. Poi, per il 20enne di Linz, altre due chances dall'inizio sprecate nei ko con Torino e Sassuolo e, a chiudere il cerchio, l'esclusione di domenica sera, la più insidiosa tenuto conto della svolta tattica della squadra, finalmente propositiva ed ermetica con il rombo, e della rivelazione-Brozovic, suo competitor anche ai mondiali in Brasile con la maglia della Croazia per una migliore interpretazione della fase difensiva.



Contro il Palermo, infatti, Marcelo ha garantito quantità e qualità, ma anche una ferocia da mastino nei contrasti. Dote che potrebbe aprirgli le porte dell'11 titolare proprio a spese di Kovacic, con cui condivide un passato alla Dinamo Zagabria e la stessa capacità di dare del tu al pallone. Certo, non è nemmeno da escludere una coesistenza dei due baby croati, ma qualcosa dovrebbe cambiare, a livello tattico o di interpreti. Una possibile variante al tema sarebbe, infatti, Kovacic sulla trequarti a supporto di Shaqiri e Icardi in attacco e Brozovic in mediana con Guarin e Medel. Ma comporterebbe l'esclusione di una punta (Palacio) e l'avanzamento di Shaq, devastante contro il Palermo tra le linee. Della serie, al Mancio l'ardua sentenza. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico