Inter, 2-0 al Bayern in amichevole. Spalletti: «E' la squadra che voglio»

Inter, 2-0 al Bayern in amichevole. Spalletti soddisfatto: "Questa è la squadra che voglio"
Doppia incornata di Eder e l'Inter stende il Bayern Monaco. Due reti, altre 4 sfiorate e pochissime occasioni concesse a Lewandoski e compagni. Nel terzo test-match in terra...

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Doppia incornata di Eder e l'Inter stende il Bayern Monaco. Due reti, altre 4 sfiorate e pochissime occasioni concesse a Lewandoski e compagni. Nel terzo test-match in terra asiatica, Luciano Spalletti non avrebbe potuto chiedere di più ai suoi uomini, concentrati dal 1° al 90° contro i bavaresi e «molto bravi nel tenere le distanze tra i reparti e nella capacità di aggredire».


Ma, dalla sala conferenze del National Stadium di Singapore, il primo commento del tecnico di Certaldo è stato all'insegna della sobrietà e dei piedi per terra «perché c'è ancora molto da crescere - ha proseguito il toscano nel post-partita -. Per fare prestazioni importanti bisogna mettere in campo tante qualità. Contro il Bayern abbiamo fatto bene e vinto, anche se, a voler essere pignoli, nella ripresa forse siamo stati meno bravi nel palleggio». Ma la normalità' della sua Inter dev'essere questa: «Aver sempre la voglia di giocare contro avversari di questo livello - ha sottolineato Spalletti -, perché contro squadre come il Bayern o metti tutte le componenti che servono oppure diventa difficile pensare di fare risultato. Vincere le partite ti fa stare meglio e ti aiuta per la volta successiva. I giocatori sanno che non dico bugie: qui ho trovato un gruppo di bravi ragazzi che, a mio parere, può crescere ancora molto». 


Contro il Bayern, molte le note liete. Da Skriniar, dominante sui palloni alti e un muro per Ribery e Lewandoski, a Borja Valero, regista illuminato. Dal match winner Eder («Contento per i gol e la vittoria, dobbiamo continuare a seguire Spalletti»), ai fidi scudieri Candreva e Perisic, autori dei due assist per l'oriundo, fino a Joao Mario, in versione... Ninja e in gran forma sulla trequarti. «Il portoghese come Nainggolan? Radja gioca più sugli strappi mentre Joao è più bravo nel palleggio e nello stretto. Perisic? Lo conosco bene, tutti lo conoscono. Per me il discorso è sempre lo stesso - ha concluso Spalletti -. Ivan è forte, è un nostro giocatore e lo vorrei tenere con me, poi bisognerà considerare anche il parere della società e del giocatore». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico