Le tagliatelle e quell'addio al celibato premonitore: tutte le Marche esultano con Tamberi, il campione

Tutte le Marche esultano con Gimbo, testimonial social della regione
ANCONA - Da Budapest a Budapest, perché la storia non lascia mai nulla al caso. Nella capitale ungherese, dove ha completato lo scintillante palmares della propria carriera...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA - Da Budapest a Budapest, perché la storia non lascia mai nulla al caso. Nella capitale ungherese, dove ha completato lo scintillante palmares della propria carriera vincendo anche l’oro outdoor nel salto in alto nei mondiali di atletica, Gianmarco Tamberi (testimonial social della Regione Marche) c’era già stato. Un anno fa, per la precisione, con gli amici di sempre per festeggiare l’addio al celibato prima delle nozze con Chiara Bontempi. Quegli amici con i quali, ogni volta che può, si rifugia per mangiare la pizza margherita con salsiccia e bufala (rigorosamente a crudo, ndr), o un hamburger all’americana. Oppure, come da tradizione prima delle gare importanti, le tagliatelle al ragù. Guai a cambiare la scaramanzia. 

 


La vigilia


Per questa vigilia ha scelto Chiara, la sua Chiara. Una storia d’amore iniziata undici anni fa, culminata nella proposta di matrimonio nel suggestivo scenario della Torre a Sirolo e poi nelle nozze. Da sogno a Villa Imperiale, l’antica residenza dei Duchi di Urbino collocata sui colli di San Bartolo. Il 1 settembre 2023, un anno e un mese dopo l’oro di Tokyo alle Olimpiadi. Quello inseguito da tutta una vita e non scalfito neanche dopo l’infortunio al piede sinistro prima di Rio 2016, le delusioni, il Covid e i vari imprevisti che la vita gli ha messo di fronte. Gimbo, come lo hanno sempre chiamato tutti da Ancona - dove è nato il 1 giugno del 1992 - a Offagna (dove è cresciuto), non ha mai avuto paura delle scelte. Sembrava destinato a una luminosa carriera nel basket, inseguendo l’idolo Tracy McGrady, ma poi scelse l’atletica dove la strada era già tracciata. 


Famiglia e passioni


Papà Marco è stato primatista italiano di salto in alto e si giocò la finale delle Olimpiadi di Mosca. Mamma Sabrina è docente di Scienze Motorie, il fratello Gianluca ha trionfato laureandosi campione invernale di lancio del giavellotto nel 2010. Il numero 8 di Kobe Bryant una filosofia di vita, la mezza barba (da qui il soprannome Half Shave che lo ha reso celebre nel mondo) per ammazzare la tensione delle grandi finali. In mezzo la pettinatura platinata, la partita a pallacanestro sul più classico dei campetti di periferia con pizza d’asporto insieme ai tifosi locali dopo un meeting a Losanna. Per anni atleta delle Fiamme Gialle poi delle Fiamme Oro, amante dei social e della musica (di ogni livello). 


Il coraggio di schierarsi


Nella sua adolescenza spicca la batteria nel gruppo “The Dark Melody” e gli studi in Economia alla Luiss. Amicizie celebri nate nel tempo, Gianluigi Buffon, Gregorio Paltrinieri, Marcell Jacobs, Bebe Vio e Lorenzo Jovanotti. Anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, al di là dei ruoli istituzionali. Uno dei suoi preferiti. Come dimenticare il rapporto controverso con i suoi followers (oltre 648mila solo su Instagram) sul caso Alex Schwazer. Prima il duro attacco al connazionale dopo le voci di doping, poi il coraggioso dietrofront: in mezzo tanti insulti. Ma Gimbo non ha mai temuto il giudizio, ne ha fatto uno dei più grandi pregi. E questo, la sua Ancona che lo ha sempre sostenuto, lo sa bene. 
  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico