Albertini: "Non serve un commissario posso essere eletto, sono ottimista"

Albertini: "Non serve un commissario posso essere eletto, sono ottimista"
ROMA - Non ci sono le condizioni per il commissariamento della Figc secondo il candidato presidente Demetrio Albertini, che ha risposto su Twitter ad alcune domande dei followers....

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ROMA - Non ci sono le condizioni per il commissariamento della Figc secondo il candidato presidente Demetrio Albertini, che ha risposto su Twitter ad alcune domande dei followers. «Credo in quello che sto facendo, al momento non mi sembra che ci siano le condizioni per il commissariamento», ha scritto Albertini, illustrando le priorità del suo programma: la cultura sportiva, il cambio di governance e la valorizzazione del calcio giocato. «La priorità è il calcio nelle scuole, fare cultura sportiva: i bilanci si fanno formando giocatori buoni e vendendoli, nel nostro campionato. Punti di forza del mio programma? Cambio di governance, dilettanti e professionisti, e valorizzazione calcio giocato», ha spiegato. L'opportunità, secondo Albertini, sono le squadre di serie B: «ce lo dimostra chi le ha sapute valorizzare». A qualcuno che gli ha fatto notare la mancanza di appoggio alla sua candidatura l'ex calciatore ha precisato: «Solo per ora, prossimamente si vedrà. Sono ottimista di natura. Cambiare il Calcio? Una sola persona non può farlo. Il movimento di questi giorni lo dimostra: insieme possiamo farcela». I mali del calcio italiano? «I giocatori italiani raggiungono le 100 partite a 27 anni, all'estero a 24», ha fatto notare il candidato presidente. «L'obiettivo è quello tedesco: loro pur non avendo vincoli valorizzano mercato interno per la crescita dei giocatori – ha twittato - Dobbiamo ringiovanire il campionato inserendo almeno 10 giocatori dai vivai italiani, siamo il secondo campionato più vecchio d'Europa. Non è una questione di numeri, ma di obiettivi: anche perché bisogna tener conto degli obiettivi delle categorie inferiori». Ovviamente non poteva mancare una domanda sul tema del razzismo. «Il nostro mondo deve fare prevenzione – ha risposto Albertini - l'aiuto deve arrivare dalle istituzioni. La tolleranza zero che è regola nell'NBA è stata applicata. Se vogliamo chiedere ai nostri tifosi, dobbiamo anche dare l'esempio». E per quanto riguarda la tessera del tifoso, la facilitazione all'acquisto dei biglietti deve essere un nostro obiettivo, all'estero è tutto più facile. «Chi frena le riforme? Una governance fatta di tante rendite di posizione da difendere», ha concluso Albertini.




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