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FERMO A quattro anni la mamma, disperata perchè non stava mai fermo, l’ha portato in palestra. A 26 anni, quasi 27 (è nato ad Ancona, al Salesi, il 5 maggio del 1996, ma è un fermano doc) Carlo Macchini è vice campione d’ Europa alla sbarra nella ginnastica artistica. In questo lasso di tempo Carlo, ribattezzato “bistecca”, di strada ne ha fatta dal punto di vista sportivo. Il suo palmares è già molto ricco: due quarti posti agli Europei del 2019 e 2021, un altro al mondiale del 2021, un oro e tre argenti lo scorso anno in Coppa del Mondo, un altra quarto posto con nazionale ai mondiali nel 2022.
Hobby e passioni
Un atleta a tutto tondo, ha trovato serenità economica dopo il passaggio alle Fiamme Oro, che ha la ginnastica - confessa - «come unico hobby», diventato uno specialista della sbarra (abbracciata definitivamente dopo essere stato forte in tutti gli attrezzi a causa di un problema al gomito 4 anni fa). Ma, soprattutto, un ragazzo normale, con la passione della moto (scorazza su un’Aprilia 660 gialla fiammante) che ha in testa le Olimpiadi di Parigi del prossimo anno. «A quattro anni - racconta Carlo Macchini mentre stava per rientrare in Italia da Antalya dove ha disputato i campionati Europei - ero un bambino vivace, diciamo scalmanato, e mia madre, Serenella, che lavora al Comune di Fermo (mentre mio padre si occupa di assistenza tecnica a caldaie e condizionatori), mi ha portato nella palestra della Fermo ‘85 ed è stato amore a prima vista con questa disciplina.
La gara
A proposito come è andata la gara? «Secondo di pochissimo, dietro il croato Tin Srbic, che è stato impeccabile. Io - ammette - ho compiuto quale imprecisione presentando un alto coefficiente di difficoltà. Su questo dovrò lavorare in futuro. Ora subito sotto per il prossimo obiettivo, il Campionato del Mondo ad ottobre, ad Anversa, ultima tappa per le qualificazioni a Parigi. A cui penso da anni». Ma a chi si ispira Carlo Macchini nei suoi esercizi? «Ad Igor Cassina, campione olimpico alla sbarra ad Atene 2004, con cui ho anche avuto la fortuna di allenarmi. Un campione, un mito, un punto di riferimento tanto che ad Antalya ho presentato proprio il suo movimento, “il movimento Cassina”, e sono oltremodo orgoglioso di averlo fatto».
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