Coronavirus, l'ex Vis Pesaro Marco Nappi allenatore in Cina: «Ma sono bloccato, che ansia»

Coronavirus, l'ex Vis Pesaro Marco Nappi allenatore in Cina: «Ma sono bloccato, che ansia»
PESARO - Quei 14 gol realizzati in trenta presenze, valevoli una storica promozione in Serie C1, tengono ancorato il suo ricordo pesarese nonostante siano passati 33 anni. Marco...

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PESARO - Quei 14 gol realizzati in trenta presenze, valevoli una storica promozione in Serie C1, tengono ancorato il suo ricordo pesarese nonostante siano passati 33 anni. Marco Nappi, storico ex attaccante della Vis Pesaro di Nicoletti, divenuto poi funambolico nazionalpopolare “Nippo Nappi” grazie ad alcune giocate da foca monaca ai tempi di Fiorentina e Genoa in Serie A, allena da un anno e mezzo in Cina.


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E’ bloccato a Roma dove attende il via libera per poter tornare a Qinhuangdao: «Sto aspettando che mi comunichino la data in cui posso tornare - ha spiegato a il posticipo.it. - Sto vivendo questo momento con molta ansia perché in Cina ho tanti amici, ma fortunatamente stanno tutti bene. Io sono tornato in Italia il 18 gennaio, in Cina hanno messo tutti in quarantena il 24. Non ho vissuto i momenti più brutti, ero già partito: in caso contrario non sarei potuto ritornare in Italia. L’Accademia che ospita il Centro Federale dove lavoro io ha chiuso per il Capodanno cinese. Saremmo dovuti rientrare l’8 febbraio ma non ce lo hanno permesso». Nappi vive a Qinhuangdao, sul mare, a 300 chilometri da Pechino. «Ho cominciato ad allenare in un college a Lyaoning - ha spiegato - ci sono stato dal settembre 2018 al giugno 2019, poi sono passato al Centro Federale dove alleno il Bsu Beijing Under 17, la prima squadra in B». A Wuhan c’è stato pochi mesi fa una partita. «La Cina è molto diversa dall’Italia: lì se ordinano di rimanere in casa, ci restano. I miei amici e tutta la mia squadra sono chiusi in casa da un mese. Ora possono uscire per andare al supermercato. Vivono in quartieri con perimetri controllati dalla vigilanza: è così tutto l’anno, non c’entra il Coronavirus. Tutto l’anno ci sono camion che spruzzano vapore per eliminare la polvere. Oggi utilizzano disinfettanti. La Cina ha affrontato tutto con grande organizzazione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico