ANCONA - Le corse di ciclismo previste in Italia durante il mese di marzo sono a serio rischio per l’allarme Coronavirus. Quattordici medici di diverse squadre hanno infatti...
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Il documento è firmato da alcune squadre di punta del World Tour tra cui Team Ineos, Jumbo-Visma, Lotto Soudal, Sunweb, EF Pro Cycling, CCC, Bahrain-McLaren. A riportare uno stralcio del documento è il quotidiano Het Laatste Nieuws: «Il COVID-19 può avere un impatto sulla salute dei corridori. Altri sport annullano eventi di massa. Non c’è motivo per l’organizzazione di mettere i corridori in situazioni pericolose. In secondo luogo, se le gare dovessero disputarsi, dovrebbe essere garantita la ‘capacità diagnostica’. Ogni anno i corridori si ammalano durante una gara a tappe come la Tirreno-Adriatico. La domanda è quindi se l’intera squadra debba essere messa in quarantena e per quanto tempo. La gara verrebbe completamente decapitata. L’organizzazione non ha ancora annunciato un piano in tal senso».
Le tre gare potrebbero slittare “a dopo il Giro d’Italia, oppure a settembre”, ha spiegato in una conversazione con l’Adnkronos il direttore del settore ciclismo di Rcs Sport, Mauro Vegni. «Noi, come detto più volte, siamo pronti a fare gli eventi, ma se c’è un decreto di stop è chiaro che seguiremo l’indicazione del governo», ha spiegato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico