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Questione di centimetri. Quelli che passano tra l'essere un esordiente al Mondiale e un eroe nazionale. Questione di centimetri, quelli che hanno portato il Marocco a battere la Spagna ai calci di rigore e Walid Cheddira, alla prima partita giocata in questo Mondiale (e alla terza presenza in Nazionale) a sfiorare tre volte il gol, per una questione di centimetri appunto, ma a gioire lo stesso a fine partita. Italia, Marche, Loreto. C'è tutto questo nella storica qualificazione del Marocco ai quarti di finale del Mondiale.
Cheddira e Thuram jr i "nostri" italiani
Partendo proprio Walid Cheddira, marocchino nato a Loreto, classe '98, centravanti del Bari e capocannoniere della Serie B, che il Mondiale fino a stasera lo aveva guardato dalla panchina. Di fatto è l'unico calciatore italiano, con Thuram Jr, presente ai Mondiali.
Da Loreto al Qatar
Loreto, Sangiustese, Arezzo, Lecco e Mantova in C. Poi, il Bari che in estate l'ha riscattato dal Parma per meno di 200mila euro e ora se lo ritrova ai Mondiali e capocannoniere con 9 reti e 5 assist tra i cadetti (con il Napoli che ci sta facendo più di un pensierino). Una manna dal cielo per il ct Regragui che, lo scorso agosto, non ci ha pensato due volte chiamandolo in Nazionale. Il palo di Sanabria, nell'ultimo ribaltamento di fronte dopo l'azione fallita da Cheddira su recupero di Rodri, sempre per una questione di centimetri, è stato un segno del destino. Perché il suo legno bissato anche dagli 11 metri ha spalancato la vittoria a Cheddira e soci, e il Marocco ha così riscritto la storia dei Mondiali sulla sabbia e i grattacieli di Doha. «Bacio la bandiera rossa del mio Marocco - racconta Cheddira a fine partita -. Non so dove possiamo arrivare, viviamo una partita alla volta. Essere qui è bellissimo, aver esordito è fantastico: saluto tutti i miei amici in Italia» Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico