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FANO Continua la saga delle vicende grottesche in casa Fano. Ogni giorno ce n’è una e dunque ieri pomeriggio, per colpa del manto erboso dello stadio Mancini non curato, il test della Scorsini’s band contro la juniores è stato spostato al campo della Trave. Pare che i giardinieri abbiano incrociato le braccia, non accendendo i motori del trattorino per tagliare l’erba. Ennesima situazione nebulosa, ma qualcuno dovrà pur metter mano al prato tra oggi e domani, dato che domenica in città arriva lo United Riccione. Scontro delicato.
Caos e social
Nel frattempo son confermati gli addii di Cogliando e Alessandrini, i dirigenti fanesi hanno rotto definitivamente con il presidente a distanza Mario Russo. Dimissioni irrevocabili, mentre il terzo, ossia Pantaleoni, è rimasto fedele al numero uno casertano. Acredine no stop dopo giorni, anzi mesi, terribili, culminati col pasticcio Riggioni, baby squalificato ma in campo nel derby vinto (anzi no…) a Fossombrone. Senza angeli custodi o direttori sportivi che possano consigliarlo, marcarlo, gestirlo, anche mister Marco Scorsini agisce di testa sua e si mostra molto social, sentendosi in diritto di commentare privatamente su facebook sotto ai commenti dei tifosi. Per un utente che nei giorni scorsi lo aveva bacchettato per la vicenda Riggioni, il tecnico ha preso lo smartphone digitando: «Quello che scrivi è gravissimo nei miei confronti.
Onore ai baby
Da salvare, dunque, non rimangono che i calciatori che scendono in campo, continuando a lavorare in una situazione grottesca e paradossale, senza più dirigenti, con un presidente lontano e in guerra con la città. Gruppo oltretutto molto giovane, ma serio ed intenzionato a continuare ad onorare una maglia storica. Carta canta: il Fano ha vinto i playoff lo scorso anno, ha incassato la mazzata del mancato ripescaggio in C nonostante ne avesse tutte le carte in regola, ha raccolto i cocci ed è ripartito affidandosi ad un blocco fanese in grado di riprendere a vincere. Da Mosconi a Scorsini, con un progetto ridimensionato ma pur sempre produttivo: tre partite stagionali, zero gol subiti, passaggio del turno in Coppa a Senigallia – violata proprio come nella finale playoff della scorsa primavera -, derby conquistato a Fossombrone sul campo. Un Fano gruppo squadra abbandonato a sé stesso ma con l’appoggio e la fiducia incondizionata del mondo del tifo, che vince ma non può festeggiare per degli errori multipli da matita rossa.
L’avversario
In tutto ciò ci sarebbe una partita da preparare – difficile tra l’altro – contro lo United Riccione. Domenica al Mancini è in programma il terzo turno di campionato contro una compagine al secondo anno di D e al primo nel girone F. Una formazione però molto ambiziosa, lo dimostrano gli acquisti fatti in estate. Dentro tra gli altri il bomber Francesco Maio – campione l’anno scorso con il Pineto di mister Amaolo – che comunque non ci sarà per via del terzo e ultimo turno d’una squalifica incassata ingenuamente durante la semifinale di Poule Scudetto («Schiaffo al collo d’un calciatore del Sestri Levante facendolo cadere a terra»). Occhio invece a Simone Tonelli, esperto centrocampista appena giunto a Riccione dopo il fruttuoso biennio a Rimini. Curiosità: è di Marotta come il capitano granata Urbinati, una sorta di derby in mezzo al campo. Tonelli in categoria ha vinto svariati campionati, con Santarcangelo, Cesena, Campodarsego e, due stagioni fa, con il Rimini.
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