Cornacchini e l'Ancona che verrà "Non dovremo sbagliare nulla"

Il tecnico Giovanni Cornacchini alla sua terza stagione sulla panchina dell'Ancona
ANCONA - Costruiremo un’ossatura composta di giocatori esperti, attorno ai quali innesteremo qualche promessa. Non dovremo sbagliare nulla e in campo ci sarà da sudare”....

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ANCONA - Costruiremo un’ossatura composta di giocatori esperti, attorno ai quali innesteremo qualche promessa. Non dovremo sbagliare nulla e in campo ci sarà da sudare”. Parola di Giovanni Cornacchini che torna a parlare dopo aver accettato di proseguire la sua avventura con l’Ancona, sposando alla perfezione il progetto di Sosteniamo. “Sfrappa ha canali privilegiati con Roma e Juve e proverà a far valere le sue conoscenze - dice ancora l’allenatore - Per l’inizio della preparazione non avremo una rosa completa, ma vorremmo lavorare su un gruppo delineato”.




Il passo indietro di Marinelli e l’addio di Marcaccio avevano reso le sue certezze meno solide. La determinazione di Sosteniamolancona e il contratto triennale hanno riacceso in lui motivazioni e stimoli. In poco più di un mese, Giovanni Cornacchini è passato dall’addio quasi certo alla consapevolezza di rappresentare il caposaldo della nuova Ancona. “All’inizio nutrivo mille perplessità - sostiene il tecnico fanese, in vacanza sul lago di Como - e la prima idea è stata quella di lasciare. La serietà dell’associazione dei tifosi e l’analisi approfondita del caos che regna nel nostro calcio mi hanno indotto a riconsiderare la decisione. Operare in una società con valori così vicini ai miei costituiva un privilegio al quale non potevo rinunciare”.



Peccato per l’addio di Marcaccio. “Ho faticato a metabolizzare il suo dietrofront - conclude Cornacchini - ma bisogna guardare avanti. Adesso il mio referente si chiama Domenico Sfrappa. Lo conosco da oltre quindici anni, essendo stato un suo giocatore al Gubbio. E’ un professionista competente e preparato che ha sposato senza esitazioni la linea societaria. Le sue idee collimano con le mie”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico