Borrelli adesso avvisa il Fano «Non possiamo sbagliare più»

Davide Borrelli in azione sabato scorso durante Teramo-Fano
FANO - «Le parole le porta via il vento, ci vogliono i fatti». Preferisce rispondere sul campo Davide Borrelli, uno degli uomini immagine dell’Alma al ritorno in...

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FANO - «Le parole le porta via il vento, ci vogliono i fatti». Preferisce rispondere sul campo Davide Borrelli, uno degli uomini immagine dell’Alma al ritorno in C dopo 24 anni. Come minimo con prestazioni all’altezza della situazione, ma possibilmente anche con risultati utili in chiave salvezza. Sabato scorso a Teramo non v’è stata traccia né dell’una né dell’altro, cosicché per i granata l’affascinante serata del Bonolis si è tramutata in un incubo. «Abbiamo completamente sbagliato l’approccio – spiega il fantasista granata, applaudito ex di turno – quando invece era fondamentale entrare subito in partita cercando di tenere botta il più possibile. C’era da immaginarsi che una squadra come il Teramo, che ha senza dubbio dei mezzi notevoli per la categoria, potesse prendere coraggio e volare sulle ali dell’entusiasmo. Così è stato, però noi abbiamo fatto troppo poco per cercare di ribaltare l’inerzia o comunque di arginarli per poi provare a rimetterci in pista. Perdere ci sta, ma se fai un certo tipo di prestazione non ti dirà mai niente nessuno. E questo non deve succedere a chi, come noi, sa che deve lottare su ogni pallone e saper soffrire se vuole centrare l’obbiettivo salvezza. Un traguardo che è alla nostra portata».

Ora sarà essenziale vincere i confronti diretti con le rivali nella corsa per non retrocedere, a cominciare dalla sfida casalinga di sabato alle 18.30 con la Maceratese. «Ogni occasione è buona per far punti – commenta lo stesso Borrelli, nonostante la sua classe cristallina alla prima esperienza tra i professionisti se si esclude quella nelle giovanili della Sampdoria – però è chiaro che in certi casi la posta in palio valga il doppio. Il Mancini deve diventare il nostro fortino, e occorre sempre metterci quell’aggressività e quella intensità mostrate con il Padova. Con la Maceratese, così come nelle gare successive con Ancona e Forlì, non possiamo permetterci di sbagliare». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico