OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Pronti, partenza, via. Cominciano la gara di ciclismo in 182 ma arrivano in 52. E gli altri 130? Incidenti, forature, il peggio del peggio insomma, tutti insieme. Ma prove non ce ne sono. Il motivo non è un calamità soprannaturale, ma una calamità (per gli scorretti) medico-sportiva. All'annuncio dei controlli antidoping a sorpresa, infatti, durante la competizione in molti si sono ritirati. È successo in Spagna, a Villena, dove era in corso la sesta prova della XL Torneo Interclubs Valle del Vinalopo.
A darne notizia è stato Ciclo 21, portale spagnolo dedicato al ciclismo.
L'attacco ai ciclisti che fanno uso di doping
«Controllo antidoping a Villena = forature e ritiri. Non è una formula matematica, è pura realtà. Vediamo se prendono provvedimenti. A proposito, ho superato il controllo…». Con queste parole scritte in una storia su Instagram il secondo della classifica generale del torneo Álvaro Marzà ha voluto mandare un messaggio chiaro: lui gioca pulito, ma gli altri?
L'organizzazione ha successivamente pubblicato un comunicato con il quale conferma di aderire alle campagne antidoping per salvaguardare lo sport e i partecipanti: «Il Torneo Interclub Vinalopó aderisce alle rigide regole antidoping dell'Unione Ciclistica Internazionale (UCI)».
«Il doping è una trappola che dà ai ciclisti che ne fanno uso un vantaggio ingiusto rispetto a chi gareggia lealmente. Non solo è irrispettoso nei confronti dello sport e dei suoi valori, ma può anche avere gravi conseguenze per la salute dei ciclisti che si dopano», si legge nel comunicato.
< Leggi l'articolo completo suCorriere Adriatico