Tamberi si qualifica per la finale saltando 2.28: «Non vedevo l'ora, ho dato l'anima»

Tamberi si qualifica per la finale saltando 2.28: «Non vedevo l'ora, ho dato l'anima»
TOKYO - La quota qualificazione era fissata a 2.30, ma con soli 13 atleti rimasti in gara a 2.28 la giuria ha deciso che bastava così e che erano loro i 13 per la finale. E...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TOKYO - La quota qualificazione era fissata a 2.30, ma con soli 13 atleti rimasti in gara a 2.28 la giuria ha deciso che bastava così e che erano loro i 13 per la finale. E tra loro anche Gianmarco Tamberi: «Lo chiamavo sogno, ora lo chiamo obiettivo». Così Gianmarco Tamberi racconta la conquista della finale (tra due giorni) del salto in alto alle Olimpiadi di Tokyo 2020 che ha guadagnato nella notte italiana saltando al secondo tentativo 2.28: «Oggi l'importante era qualificarsi ma non è stata una bella gara - ha detto a Rai Sport -. Ho dovuto cambiare qualcosa nei chiodi della scarpa, in gara ho avuto un po' più di difficoltà. I salti sono stati tutti brutti, in riscaldamento c'era qualcosa di meglio. Quella finale la aspetto da troppo per non divertirmi. Non vedevo l'ora, ho dato l'anima per essere qui negli ultimi cinque anni. Ogni giorno per tornare a camminare, correre e saltare: è stata una strada lunghissima, lo chiamavo sogno e ora è un obiettivo».

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico