C’è tutta la Juve per l’ultimo saluto a Max Allegri nella sala stampa dell’Allianz Stadium. Il presidente è seduto accanto a lui, di fronte tutti i...
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Sorridente, molto emozionato, probabilmente toccato dall’affetto che gli ha riservato la sua Juventus, con i giocatori davanti a tutti. «Lascio una squadra vincente che ha potenzialità per ripetersi in Italia e fare una grande Champions - dice Max -. Abbiamo parlato, discusso, espresso pensieri sul futuro e sul bene della Juve. La società ha fatto le sue valutazioni e ritenuto opportuno che non fossi più io il prossimo allenatore, i rapporti con la dirigenza sono sempre ottimi. Siamo cresciuti tutti insieme, è il momento giusto per poter lasciarsi nel migliore dei modi. Lascio una società solida, un gruppo straordinario sul piano tecnico e personale. Domani sera bisogna festeggiare, per la vittoria dello Scudetto e l’addio di Barzagli che lascia. Vivo serenamente, nei rapporti professionali ci si può dividere. Una cosa fisiologica. Non ho chiesto anni di contratto o rivoluzioni, a questo non ci siamo nemmeno arrivati, abbiamo parlato di tutt’altro. Quando capisci che ti devi separare non devi andare avanti. Da decisionista Agnelli ha preso la decisione che non sarei stato io il prossimo allenatore. Giocare bene o male? Conta centrare i risultati. Difendere non è vergogna, a Cardiff il Real ha difeso meglio di noi. Mi sono subito sentito juventino qui, avevo il poster di Platini in camera, mi affascinava come giocava.
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Corriere Adriatico