E' morto Aurelio Milani attaccante della grande Inter di Helenio Herrera

E' morto Aurelio Milani attaccante della grande Inter di Helenio Herrera
MILANO - Aveva ottant'anni Aurelio Milani, protagonista con l'Inter di Helenio Herrera. Se n'è andato Aurelio Milani, un altro pezzo della 'Grande Inter', la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MILANO - Aveva ottant'anni Aurelio Milani, protagonista con l'Inter di Helenio Herrera. Se n'è andato Aurelio Milani, un altro pezzo della 'Grande Inter', la squadra che il 'magò Helenio Herrera portò sul tetto del mondo in pieno boom economico.




A metà degli anni '60, l'Italia scopre il consumismo e balla il twist, mentre lo squadrone nerazzurro vince due Coppe dei Campioni (quelle che si contendevano i vincitori dello scudetto) e altrettante Coppe Intercontinentali. Milani, morto a 80 anni, ha contribuito concretamente al primo successo interista in Europa, il secondo di una squadra italiana dopo quello milanista del 1963, con un gol nella porta dell'insuperabile Real Madrid, che si presenta al Prater di Vienna con Puskas e Di Stefano al canto del cigno, ma è costretto a inchinarsi a 'Mazzolinò (come lo chiama affettuosamente Nicolò Carosio, nel corso di una memorabile telecronaca in bianco e nero) e a una rete dello stesso Milani.



Finisce con Picchi e Angelo Moratti in trionfo, ma anche con 'Sandrinò Mazzola in lacrime. Milani era nato a Desio, il 14 maggio 1934, prima di approdare all'Inter ha indossato diverse maglie, fra Serie A e B, compresa (ma solo per una volta) quella della Nazionale. Mosse i primi passi nel Fanfulla, la squadra di Lodi, poi il Monza con il marchio Simmenthal, la Triestina del 'paron' Rocco, la Samp: con la maglia blucerchiata esordì in Serie A, poi giocò anche nella Fiorentina di Hamrin.



Fu un bomber prolifico e forte di testa, come testimonia il successo a pari merito con il milanista Altafini nella classifica marcatori 1961: 22 gol non gli bastarono per rimanere una punta sola al comando. Arrivò all'Inter nell'età della consapevolezza, a 31 anni suonati, e nessuno avrebbe immaginato che in nerazzurro si sarebbe permesso di conquistare il mondo.



La sua carriera si interruppe verso la fine del 1964 quando, dopo uno scontro con un giocatore della Dinamo Bucarest, subì lo spostamento di una vertebra. Chiuse la carriera nel Verbania e oggi se n'è andato nel giorno dell'anniversario della morte di un altro bomber di Coppa dei Campioni, il grandissimo Geoge Best, genio irlandese del Manchester United. I suoi funerali, come ha comunicato l'Inter, verranno celebrati dopodomani a Borgo Ticino.





Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO


Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico