“Proprietà e atto” al Sanzio di Urbino Francesco Mandelli gran mattatore

Francesco Mandelli
URBINO - Giovedì 7 febbraio TeatrOltre, il più grande palcoscenico italiano per le più importanti esperienze dei linguaggi contemporanei, giunge...

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URBINO - Giovedì 7 febbraio TeatrOltre, il più grande palcoscenico italiano per le più importanti esperienze dei linguaggi contemporanei, giunge al Teatro Sanzio di Urbino con "Proprietà e atto (esilio permanente)", monologo di Will Eno portato in scena per la prima volta in Italia da Francesco Mandelli diretto dalla regia diLeonardo Lidi, nella traduzione di Chiara Maria Baire.

 Will Eno, celebre drammaturgo del teatro minimale americano, già finalista Pulitzer per la sezione Teatro con Thom Pain nel 2005, in Proprietà e atto con ironia e sarcasmo – senza dimenticare le digressioni poetiche a cui la sua scrittura ci ha abituato - concentra la sua riflessione sulla vita come stato di esilio permanente. Lo spettacolo ha debuttato in prima esecuzione ad Edimburgo nel 2014, festival che acclamò al mondo il talento prodigioso di Will Eno che affermava come “Proprietà e atto è un monologo interpretato da un uomo che viene da qualche parte imprecisata e che è arrivato qui. Nei suoi esilaranti e strazianti tentativi di comprendere se stesso e il mondo che gli è rimasto, o di comprendere noi e il mondo in cui è arrivato, getta una luce decisamente necessaria sulla nostra esperienza collettiva. Il tempo di esecuzione, se l’attore non muore o pensa ad altro, è di circa un’ora”.
 
"Proprietà e atto (esilio permanente)" è idealmente un terzo tempo, dopo Thom Pain e Lady Grey di riflessione sull’esistenza e il valore del tempo nelle nostre vite. Il testo, attraverso un sinuoso scorrere di aneddoti e visioni particolari, parla del nostro essere “senza dimora” in questo mondo. Divaga sul significato e l’impronta che lasciano le parole nel vivere quotidiano, sul senso della memoria e sulla solitudine. Sottolinea il regista della pièce, Leonardo Lidi, che «la drammaturgia di Proprietà e atto consente un viaggio indagatore all’interno della figura e del termine “straniero”. Partendo dalla etimologia della parola, con lo stesso meccanismo grammaticale del protagonista, Will Eno permette una riflessione sullo stato d’animo di chi si definisce extra, ex, strano, ed estraneo, dipingendo un agente alieno piombato sul palcoscenico per ricordarci la nostra inadeguatezza».
 La revisione del testo dello spettacolo è curata da Elena Battista, le luci sono di Stefano Valentini, l’illustrazione originale di Pietro Nicolaucich, la produzione dello spettacolo è di BAM Teatro e La Corte Ospitale.

 Info: 07222281. Inizio spettacolo ore 21. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico